ACCOLTO IL RICORSO DELL'ITALIA
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha accolto il ricorso presentato dall'Italia contro la sentenza che, il 3 novembre 2009, aveva sostanzialmente bocciato la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche.
Il Governo italiano aveva presentato il 29 gennaio un ricorso ribadendo che “il crocifisso è uno dei simboli della nostra storia e della nostra identità” e che “la cristianità rappresenta le radici della nostra cultura, quello che oggi siamo”.
Il Presidente della CEI, Card. Angelo Bagnasco, ha così commentato: “Un atto di buon senso da tutti auspicato perché rispetta quello che è la tradizione viva del nostro Paese e riconosce un dato storico oggettivo, secondo cui alla radice della cultura e della storia europea c'è il Vangelo, che è riassunto in Gesù Crocifisso".
“La presenza del crocefisso - ha aggiunto - è importante, l'importanza dei segni fa parte dell'antropologia, perché l'uomo è anima e corpo non puro spirito o un'idea astratta: attraverso la corporeità tutti noi esprimiamo i nostri sentimenti e i nostri valori, che sono nel cuore e resterebbero invisibili se non fossero espressi attraverso segni visibili”.
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