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Ancora legge sul fine vita - Forum Mercede.it
Ultimo Urlo - Inviato da: efisio - Domenica, 03 Giugno 2018 00:10
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> Ancora legge sul fine vita
Capricorn
messaggio Sep 17 2009, 10:43 PM
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La sentenza del Tribunale Amministrativo afferma che "a nessuno può essere imposta
l'alimentazione forzata se esprime la volontà di interromopere terapie giudicate inutili
E il Tar del Lazio sconfessa
la legge sul testamento biologico





ROMA - A nessuno possono essere imposte alimentazione e idratazione forzata, nè cosciente nè incosciente, e anche in caso di stato vegetativo un cittadino può esprimere ex post la propria volontà di interrompere terapie giudicate inutili, comprese proprio alimentazione e idratazione.

Il Tar del Lazio - accogliendo un ricorso del Movimento difesa dei Cittadini all'ordinanza Sacconi emanata lo scorso anno, nei giorni del caso Eluana - boccia di fatto la legge sul testamento biologico già approvata alla Camera e al vaglio del Senato, dove si precisa invece che alimentazione e idratazione artificiali sono atti imprescindibili che il malato in stato vegetativo non può rifiutare tramite una dichiarazione anticipata di trattamento.

La sentenza. "I pazienti in stato vegetativo permanente - si legge nella sentenza - che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare e non devono in ogni caso essere discriminati rispetto agli altri pazienti in grado di esprimere il proprio consenso, possono, nel caso in cui loro volontà sia stata ricostruita, evitare la pratica di determinate cure mediche nei loro confronti".

E ancora: il paziente "vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi". Il TAR, nella sentenza n. 8560/09, ha evidenziato che si tratta di questioni che coinvogono il "diritto di rango costituzionale quale è quello della libertà personale che l'art. 13 (della Costituzione, ndr) qualifica come inviolabile".


Ha poi ricordato che è entrata in vigore la convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità che impone che venga loro garantito il consenso informato. Infine, il Tribunale Amministrativo ha sottolineato come il rilievo costituzionale dei diritti coinvolti esclude che gli stessi possano essere compressi dall'esercizio del potere dell'autorità pubblica.

La conseguenza è l'esclusione della giurisdizione del giudice amministrativo spettando, in caso di violazione dei principi richiamati dal TAR, al giudice ordinario garantire il pieno rispetto dei diritti della dignità e della libertà della persona.

LE REAZIONI

Il movimento difesa del cittadino. "Si tratta di una decisione estremamente importante - commenta l'avvocato Gianluigi Pellegrino che ha curato il ricorso per il Movimento Difesa del Cittadino - Il TAR infatti è giunto a individuare la giurisdizione del giudice ordinario proprio dopo aver sottolineato il carattere costituzionale e incomprimibile del diritto di scelta che ogni individuo ha con riferimento a qualsivoglia pratica e intervento che debba avvenire sul suo corpo".

"Con riferimento alle persone che non sono in grado di esprimere la propria volontà, come i pazienti in Stato Vegetativo Permanente, - ha detto ancora l'avvocato Pellegrino - gli stessi non devono essere discriminati".

"Questo vuol dire che quando la volontà dei pazienti in SPE, espressa con strumenti come il testamento biologico o, in assenza, ricostruita con gli strumenti che il diritto civile appresta (come avvenuto nel caso Englaro), tale volontà deve essere rispettata così avviene per la volontà espressa da tutte le altre persone".

"Si tratta, in altri termini - aggiunge il legale - di applicare un vero principio di uguaglianza in favore dei disabili che altrimenti verrebbero privati di una facoltà che viene pacificamente riconosciuta a tutte le altre persone". Secondo l'avvocato Pellegrino, insomma, il Tar sentenzia che "la volontà del paziente prevale su tutto, sia che la esprima a voce sia che sia espressa per iscritto o in altre forme".

Il ministro Maurizio Sacconi. "Se corrisponde al vero quanto contenuto in una nota che fa riferimento a una sentenza del Tar del Lazio sul caso di Eluana Englaro, questo rende di fatto ancora più urgente l'approvazione della 'norma Englaro": è il ministro del Welfare Maurizio Sacconi a sostenerlo spiegando che la norma riguarderà "l'inalienabile diritto all'alimentazione e all'idratazione per offrire una certezza normativa coerente con l'articolo 2 della Carta costituzionale e con il riconoscimento del valore della vita che è presente nella tradizione largamente condivisa del nostro popolo".

Maurizio Gasparri, PDL. "Su temi che riguardano la vita e la morte delle persone serve una norma di legge precisa e non la fantasia della giustizia amministrativa, che immaginiamo impegnata su temi più ordinari. Sarebbe ridicolo o forse agghiacciante se su un argomento così delicato la decisione definitiva fosse affidata al Tar".

Vittoria Francio, PD. "La sentenza del Tar del Lazio è
molto importante e conferma quanto sostenuto dalla sentenza della Corte di Cassazione, sempre a proposito del caso Englaro, che stabiliva che la libertà della persona rispetto alle terapie è una libertà assoluta.
Invece di mostrare così tanta arroganza nei confronti dei valori costituzionali emanando norme che li contraddicono e li disattendono - sottolinea Vittoria Franco - il governo farebbe bene ad avere riguardo per queste sentenze, che vanno nel senso del pieno rispetto dei principi della nostra Carta fondamentale, come è appunto il diritto all'autodeterminazione del paziente. Adesso - conclude la senatrice del Pd - ci aspettiamo che il governo e la maggioranza tengano conto di questo pronunciamento del Tar del Lazio nel processo di legiferazione sul testamento biologico".

Ignazio Marino, PD. "La sentenza del Tar del Lazio
chiarisce molte ambiguità che si erano create in occasione della drammatica vicenda di Eluana Englaro. Il Tar infatti afferma che non è possibile imporre l'alimentazione e l'idratazione artificiale ad un paziente, nemmeno nel caso si trovi in stato vegetativo permanente":

Beppino Englaro. "Eluana vuol dire libertà pura in uno Stato di diritto. Non esiste nessuna 'norma Englaro': Englaro ha solo sollevato un problema davanti alla magistratura e ha avuto delle risposte, in primis mi riferisco alla sentenza della Corte Suprema di Cassazione". Così Beppino Englaro commenta le ultime dichiarazioni del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che in una nota ha ribadito l'urgenza di una 'norma Englaro', ovvero una leggina che ricalchi sostanzialmen¡te il disegno di legge "salva-Eluana", varato all'unani¡mità dal Consiglio dei ministri per evitare che alla donna venissero sospese le cure così come era sta¡to deciso dai giudici.

Se la leggina voluta dal ministro dovesse vedere la luce, "si tratterebbe di un provvedimento anti-costituzionale, anti-medico e anti-scientifico, una vera e propria legge da Stato etico", afferma deciso Englaro, pur sottolineando di non voler entrare in polemica con il ministro. "Neanche lo Stato - sottolinea il papà di Eluana - può disporre della salute dei cittadini: si tratta di diritti inviolabili e costituzionalmente garantiti dall'articolo 2 della Carta, un articolo che afferma e garantisce i diritti dell'uomo, vera e propria chiave di volta di tutto il sistema costituzionale".


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"Peace begins with a smile" (Madre Teresa di Calcutta)

Avvampando gli angeli caddero; profondo il tuono riempì le loro rive, bruciando con i roghi dell'orco.
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