A un anno dalla morte di Eluana Opzioni

[Vanda]

Trascrivo integralmente il messaggio inviato da Guido Copes ai membri di un gruppo presente su Facebook chiamato "Quelli che non si vergognano di Gesù Cristo", del quale anch'io faccio parte.

Cari amici,

Noi non ci vergogniamo di Gesù, quindi non ci vergognamo della verità.

A un anno dalla morte di Eluana Englaro, penso che il modo migliore per ricordarla sia divulgare le verità che in quei giorni ci sono state negate. Vi invito quindi a inviare questa e-mail (con le modifiche o le aggiunte che riterrete opportune) ai vostri contatti.

1) Non è mai esistito il “caso Englaro”, se non per i giudici che l’hanno condannata a morte e per dei giornalisti superficiali. Esisteva una persona. Esiste un persona, per chi crede nel Dio della vita.

2) Pietro Crisafulli (fratello di Salvatore, uscito dal coma ma poco aiutato a vivere dalla stessa macchina statale che ha agevolato la morte di Eluana) ha rivelato al Tgcom una confidenza fattagli da Beppino Englaro, che avrebbe inventato le “volontà di Eluana”.
http://www.facebook.com/l/6c512;www.tgcom....o440590.shtml?1

3) Eluana non era bella come nelle sue foto da ragazza, ma non era nemmeno deperita come al momento della morte. Le suore di Lecco, che l’amavano e dicevano di riconoscere i suoi segnali, la nutrivano e le davano da bere, azioni che ogni madre ha compiuto senza considerarle “cure”. Non era attaccata a delle macchine e dunque non c’era alcuna spina da staccare. Ogni mattina apriva gli occhi. Faceva fisioterapia e non aveva piaghe, anche perché quando possibile veniva accompagnata all’aperto in carrozzella.

4) Nella clinica di Udine dove sarebbe morta, Eluana continuava a scuotersi e a tossire. Non sappiamo se per chiedere aiuto, ma dubito che questo sia il tipico comportamento di un vegetale o di una persona che vuole morire.
http://www.facebook.com/l/6c512;www.avveni...E+COSCIENZE.htm

5) Di fatto, nessuno sapeva veramente se e che cosa volesse Eluana, che però poco tempo prima aveva superato da sola un’emorragia interna che rischiava di ucciderla. Dunque, la logica e il buon senso, prima di ogni altra considerazione morale o religiosa (ad esempio il quinto comandamento: non uccidere), avrebbero suggerito di lasciarla con chi l’accudiva e le voleva bene. Invece è stata fatta morire di fame e di sete.

6) La medicina ha compiuto passi notevoli negli ultimi secoli, ma sappiamo ancora pochissimo sul funzionamento del cervello e della mente. Inoltre, i principali progressi sono avvenuti nella diagnosi (la capacità di dare un nome alle malattie), non nella cura. Si parla così di “coma” e di “stato vegetativo”, che a volte viene definito “permanente”, ma questi termini sono poco più che misere foglie di fico per coprire la nostra ignoranza. Come dimostrato ad esempio da un recente studio su un ragazzo belga ritenuto in “stato vegetativo”, che però riesce a comunicare con la forza del pensiero.
http://www.facebook.com/l/6c512;www.lastam...51900girata.asp

Ci sarebbe altro da dire, ad esempio sulla dignità della vita ferita, testimoniata da molti malati gravissimi come Eluana, o sul ruolo dei radicali nella vicenda, ma questo ormai non importa più. L’eutanasia è stata introdotta anche in Italia ed Eluana non può più scandalizzare la nostra società ipocrita e disperata, che sopravvive in un limbo consumistico negando Dio ed esorcizzando la sofferenza. Ma noi che la sapevamo viva, più viva di tanti, ora la immaginiamo eternamente viva nella luce e nella pace di Dio dove, forse, prega per noi.
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