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Ultimo Urlo - Inviato da: efisio - Domenica, 03 Giugno 2018 00:10
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Foto del Capitolo della Provincia Romana dei Padri Mercedari - 2018 - Clicca qui -
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Storiella, Proviamoci! |
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Sep 20 2008, 04:08 PM
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CITAZIONE(shakespeare1564 @ Sep 20 2008, 10:39 AM) C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e moto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre perosone meno fortunate,ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quesl sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come gesù gioiva..e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo..poi civetta poi pony express (il pegaso volante)...era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo...non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'imtemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene.... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane.
Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro...
e quindi seguirono la cassa fino a che questa nn approdò su una spiaggia. nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco
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..vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente perchè tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche che molto stanco il tuo sorriso non andava via devo partire però se ho nel cuore la tua presenza è sempre arrivo e mai partenza....vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guardi possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente e poi amore dato amore preso amore mai reso amore grande come il tempo che nn si è arreso amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte...è il regalo tuo più grande!
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Sep 20 2008, 07:31 PM
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CITAZIONE(manuela.p @ Sep 20 2008, 05:08 PM) CITAZIONE(shakespeare1564 @ Sep 20 2008, 10:39 AM) C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e moto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre perosone meno fortunate,ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quesl sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come gesù gioiva..e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo..poi civetta poi pony express (il pegaso volante)...era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo...non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'imtemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene.... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane.
Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro...
e quindi seguirono la cassa fino a che questa nn approdò su una spiaggia. nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa...
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Sep 22 2008, 11:50 AM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e moto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre perosone meno fortunate,ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quesl sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come gesù gioiva..e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo..poi civetta poi pony express (il pegaso volante)...era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo...non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'imtemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene.... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane.
Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro...
e quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione.
Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare.
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Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo, quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona. Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati. Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano, e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.
Madre Teresa di Calcutta
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Sep 23 2008, 09:07 PM
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CITAZIONE(shakespeare1564 @ Sep 22 2008, 12:50 PM) C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e moto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre perosone meno fortunate,ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quesl sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come gesù gioiva..e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo..poi civetta poi pony express (il pegaso volante)...era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo...non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'imtemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene.... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane.
Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro...
e quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione.
Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva:
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Sep 24 2008, 09:26 AM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e moto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre perosone meno fortunate,ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quesl sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come gesù gioiva..e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo..poi civetta poi pony express (il pegaso volante)...era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo...non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'imtemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene.... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... e quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!"
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..vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente perchè tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche che molto stanco il tuo sorriso non andava via devo partire però se ho nel cuore la tua presenza è sempre arrivo e mai partenza....vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guardi possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente e poi amore dato amore preso amore mai reso amore grande come il tempo che nn si è arreso amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte...è il regalo tuo più grande!
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Sep 24 2008, 11:34 AM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e moto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre perosone meno fortunate,ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quesl sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come gesù gioiva..e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO! Cioè un piccione mangiapane a UFO. Ed il piccione sembrò gufo..poi civetta poi pony express (il pegaso volante)...era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni. E questo ragazzo...non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'imtemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti. Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene.... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... e quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!" La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura,e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Da ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o vede molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta " Noli vinci a malo, sed vince in bono malum". (per le parti della spada)
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Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo, quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona. Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati. Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano, e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.
Madre Teresa di Calcutta
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Sep 25 2008, 04:52 PM
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CITAZIONE(shakespeare1564 @ Sep 24 2008, 12:34 PM) C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e moto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre perosone meno fortunate,ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quesl sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come gesù gioiva..e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO! Cioè un piccione mangiapane a UFO. Ed il piccione sembrò gufo..poi civetta poi pony express (il pegaso volante)...era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni. E questo ragazzo...non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'imtemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti. Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene.... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... e quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!" La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura,e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Da ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o vede molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta " Noli vinci a malo, sed vince in bono malum". (per le parti della spada) Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi amici, così distanti da lui...
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Sep 26 2008, 10:18 AM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e moto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre perosone meno fortunate,ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quesl sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come gesù gioiva..e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo..poi civetta poi pony express (il pegaso volante)...era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo...non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'imtemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene.... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... e quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!"
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura,e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Da ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o vede molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi amici, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con in dosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa. Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno...
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Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo, quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona. Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati. Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano, e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.
Madre Teresa di Calcutta
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Sep 26 2008, 03:58 PM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e moto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre perosone meno fortunate,ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quesl sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come gesù gioiva..e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo..poi civetta poi pony express (il pegaso volante)...era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo...non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'imtemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene.... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... e quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!"
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura,e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Da ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o vede molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi amici, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con in dosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa.
Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni:" Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse:"Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose:"Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'.
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Sep 26 2008, 09:47 PM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. Qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e motto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre persone meno fortunate, ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quel sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? Uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come Gesù gioiva... e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... Qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo... poi civetta poi pony express (il pegaso volante)... era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo... non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'intemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... E quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. Nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!"
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura, e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Dal ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o verde molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi amici, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con indosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa.
Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni: "Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse: "Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose: "Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'.
L'orizzonte del pensiero si annuvolò in un istante quando, aggrottando la fronte, il più anziano del gruppo manifestò la decisione di non più seguirli in questo ulteriore viaggio che, nelle sue previsioni, appariva funesto. Nessuno dei presenti azzardò giudizi sulla decisione imprevista che dava agli iniziali entusiasmi un repentino stop. E mentre la mandria dei perché si affannava a voler entrare nell'ovile della ragione, in lontananza un tintinnio leggero obbligò lo sguardo degli impensieriti amici a volgersi verso la brulla radura...
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Sep 27 2008, 10:09 AM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. Qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e motto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre persone meno fortunate, ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quel sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? Uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come Gesù gioiva... e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... Qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo... poi civetta poi pony express (il pegaso volante)... era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo... non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'intemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... E quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. Nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!"
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura, e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Dal ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o verde molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi amici, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con indosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa.
Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni: "Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse: "Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose: "Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'.
L'orizzonte del pensiero si annuvolò in un istante quando, aggrottando la fronte, il più anziano del gruppo manifestò la decisione di non più seguirli in questo ulteriore viaggio che, nelle sue previsioni, appariva funesto. Nessuno dei presenti azzardò giudizi sulla decisione imprevista che dava agli iniziali entusiasmi un repentino stop. E mentre la mandria dei perché si affannava a voler entrare nell'ovile della ragione, in lontananza un tintinnio leggero obbligò lo sguardo degli impensieriti amici a volgersi verso la brulla radura...
una giovane donna avanzava decisa verso di loro, sguardo fiero e allegro, occhi che brillavano di una strana luce. non portava addosso campanelli, e nessuno si spiegava da dove potesse venire il rumore. avvicinandosi al giovane, disse di volerlo accompagnare nel viaggio che intendeva intraprendere con i suoi amici. i presenti rimasero colpiti dalla fermezza della decisione della ragazza, che allungando la mano verso gli oggetti sollevò senza fatica il pesante scudo, dicendo loro: "io sarò la vostra protettrice".
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..vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente perchè tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche che molto stanco il tuo sorriso non andava via devo partire però se ho nel cuore la tua presenza è sempre arrivo e mai partenza....vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guardi possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente e poi amore dato amore preso amore mai reso amore grande come il tempo che nn si è arreso amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte...è il regalo tuo più grande!
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Sep 27 2008, 01:35 PM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. Qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e motto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre persone meno fortunate, ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quel sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? Uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come Gesù gioiva... e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... Qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO! Cioè un piccione mangiapane a UFO. Ed il piccione sembrò gufo... poi civetta poi pony express (il pegaso volante)... era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni. E questo ragazzo... non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'intemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti. Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... E quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. Nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!" La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura, e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Dal ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o verde molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta "Noli vinci a malo, sed vince in bono malum". Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi amici, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con indosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa. Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni: "Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse: "Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose: "Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'. L'orizzonte del pensiero si annuvolò in un istante quando, aggrottando la fronte, il più anziano del gruppo manifestò la decisione di non più seguirli in questo ulteriore viaggio che, nelle sue previsioni, appariva funesto. Nessuno dei presenti azzardò giudizi sulla decisione imprevista che dava agli iniziali entusiasmi un repentino stop. E mentre la mandria dei perché si affannava a voler entrare nell'ovile della ragione, in lontananza un tintinnio leggero obbligò lo sguardo degli impensieriti amici a volgersi verso la brulla radura... una giovane donna avanzava decisa verso di loro, sguardo fiero e allegro, occhi che brillavano di una strana luce. non portava addosso campanelli, e nessuno si spiegava da dove potesse venire il rumore. avvicinandosi al giovane, disse di volerlo accompagnare nel viaggio che intendeva intraprendere con i suoi amici. i presenti rimasero colpiti dalla fermezza della decisione della ragazza, che allungando la mano verso gli oggetti sollevò senza fatica il pesante scudo, dicendo loro: "io sarò la vostra protettrice". La giovane donna aveva la pelle del colore dell'ambra, gli occhi scuri e fieri, e i suoi lunghi capelli si scompigliavano dolcemente al vento del mattino. "Chi sei tu, dumque?" disse il più anziano "Non ti ho mai vista camminare per le vie di questo paese. Dunque quale è il tuo nome? Da dove vieni?". La giovane parlò, e la sua voce era simile ad un soffio di brezza leggera. "Il mio nome è Bkiharuot, e vengo da una terra lontana. Io ti ho visto sempre mentre prendevi il largo con la tua barca in cerca di qualcosa che nemmeno tu sai, ma tu mai mi hai voluto vedere, così chiuso e asserragliato nei tuoi pensieri". "Cosa significa dunque il tuo nome?" chiese un altro. "Il mio nome, nell'antica lingua del mio paese, significa LIBERTA'". Il nome della giovane donna
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Sep 27 2008, 02:10 PM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. Qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e motto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre persone meno fortunate, ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quel sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? Uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come Gesù gioiva... e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... Qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo... poi civetta poi pony express (il pegaso volante)... era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo... non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'intemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... E quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. Nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!"
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura, e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Dal ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o verde molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi amici, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con indosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa.
Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni: "Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse: "Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose: "Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'.
L'orizzonte del pensiero si annuvolò in un istante quando, aggrottando la fronte, il più anziano del gruppo manifestò la decisione di non più seguirli in questo ulteriore viaggio che, nelle sue previsioni, appariva funesto. Nessuno dei presenti azzardò giudizi sulla decisione imprevista che dava agli iniziali entusiasmi un repentino stop. E mentre la mandria dei perché si affannava a voler entrare nell'ovile della ragione, in lontananza un tintinnio leggero obbligò lo sguardo degli impensieriti amici a volgersi verso la brulla radura...
una giovane donna avanzava decisa verso di loro, sguardo fiero e allegro, occhi che brillavano di una strana luce. non portava addosso campanelli, e nessuno si spiegava da dove potesse venire il rumore. avvicinandosi al giovane, disse di volerlo accompagnare nel viaggio che intendeva intraprendere con i suoi amici. i presenti rimasero colpiti dalla fermezza della decisione della ragazza, che allungando la mano verso gli oggetti sollevò senza fatica il pesante scudo, dicendo loro: "io sarò la vostra protettrice".
La giovane donna aveva la pelle del colore dell'ambra, gli occhi scuri e fieri, e i suoi lunghi capelli si scompigliavano dolcemente al vento del mattino. "Chi sei tu, dumque?" disse il più anziano "Non ti ho mai vista camminare per le vie di questo paese. Dunque quale è il tuo nome? Da dove vieni?". La giovane parlò, e la sua voce era simile ad un soffio di brezza leggera. "Il mio nome è Bkiharuot, e vengo da una terra lontana. Io ti ho visto sempre mentre prendevi il largo con la tua barca in cerca di qualcosa che nemmeno tu sai, ma tu mai mi hai voluto vedere, così chiuso e asserragliato nei tuoi pensieri". "Cosa significa dunque il tuo nome?" chiese un altro. "Il mio nome, nell'antica lingua del mio paese, significa LIBERTA'".
Bkiharout afferrò da terra il vecchio medaglione trovato dentro la cassa insieme alla spada e allo scudo, lo rigirò fra le mani contemplandolo come se fosse un diamante... Il vecchio ciondolo era tutto d'oro zecchino: sul davanti aveva inciso una piccola croce bianca e sotto di essa quattro bande di corallo. Improvvisamente, con uno scatto repentino, il medaglione si aprì, lasciando cadere per terra un piccolo foglio di pergamena avvolto in un nastro... Bkiharout lo raccolse da terra e lo consegnò tra le mani del ragazzo che aveva impugnato poco prima la spada lucente... Il ragazzo aprì il foglio di pergamena e un pò titubante lesse ad alta voce il titolo che stava a capo pagina:
TESTAMENTO DE PEDRO NOLASCO PARA L'ORDEN DE LA MADRE DE DIOS DE LA MERCED
Il foglio diceva:
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"Chi sa ridere è padrone del mondo..."
(Giacomo Leopardi)
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Sep 27 2008, 05:33 PM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. Qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e motto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre persone meno fortunate, ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quel sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? Uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come Gesù gioiva... e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... Qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo... poi civetta poi pony express (il pegaso volante)... era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo... non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'intemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... E quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. Nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!"
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura, e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Dal ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o verde molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi amici, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con indosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa.
Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni: "Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse: "Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose: "Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'.
L'orizzonte del pensiero si annuvolò in un istante quando, aggrottando la fronte, il più anziano del gruppo manifestò la decisione di non più seguirli in questo ulteriore viaggio che, nelle sue previsioni, appariva funesto. Nessuno dei presenti azzardò giudizi sulla decisione imprevista che dava agli iniziali entusiasmi un repentino stop. E mentre la mandria dei perché si affannava a voler entrare nell'ovile della ragione, in lontananza un tintinnio leggero obbligò lo sguardo degli impensieriti amici a volgersi verso la brulla radura...
una giovane donna avanzava decisa verso di loro, sguardo fiero e allegro, occhi che brillavano di una strana luce. non portava addosso campanelli, e nessuno si spiegava da dove potesse venire il rumore. avvicinandosi al giovane, disse di volerlo accompagnare nel viaggio che intendeva intraprendere con i suoi amici. i presenti rimasero colpiti dalla fermezza della decisione della ragazza, che allungando la mano verso gli oggetti sollevò senza fatica il pesante scudo, dicendo loro: "io sarò la vostra protettrice".
La giovane donna aveva la pelle del colore dell'ambra, gli occhi scuri e fieri, e i suoi lunghi capelli si scompigliavano dolcemente al vento del mattino. "Chi sei tu, dumque?" disse il più anziano "Non ti ho mai vista camminare per le vie di questo paese. Dunque quale è il tuo nome? Da dove vieni?". La giovane parlò, e la sua voce era simile ad un soffio di brezza leggera. "Il mio nome è Bkiharuot, e vengo da una terra lontana. Io ti ho visto sempre mentre prendevi il largo con la tua barca in cerca di qualcosa che nemmeno tu sai, ma tu mai mi hai voluto vedere, così chiuso e asserragliato nei tuoi pensieri". "Cosa significa dunque il tuo nome?" chiese un altro. "Il mio nome, nell'antica lingua del mio paese, significa LIBERTA'".
Bkiharout afferrò da terra il vecchio medaglione trovato dentro la cassa insieme alla spada e allo scudo, lo rigirò fra le mani contemplandolo come se fosse un diamante... Il vecchio ciondolo era tutto d'oro zecchino: sul davanti aveva inciso una piccola croce bianca e sotto di essa quattro bande di corallo. Improvvisamente, con uno scatto repentino, il medaglione si aprì, lasciando cadere per terra un piccolo foglio di pergamena avvolto in un nastro... Bkiharout lo raccolse da terra e lo consegnò tra le mani del ragazzo che aveva impugnato poco prima la spada lucente... Il ragazzo aprì il foglio di pergamena e un pò titubante lesse ad alta voce il titolo che stava a capo pagina:
TESTAMENTO DE PEDRO NOLASCO PARA L'ORDEN DE LA MADRE DE DIOS DE LA MERCED
Il foglio diceva:
Se l'occhio è sviato non è in grado di vedere. Col valore, il timore e la speranza tutto è possibile. Ma se il diamante non è nel tuo cuore... guai a te.
Queste parole risultarono incomprensibili a coloro che ascoltavano. Maggiore fu la sorpresa quando la scritta scomparve agli occhi di tutti ed il foglio ritornò intonso. Una sola era la certezza per tutti. Qualcosa si stava costruendo sul loro percorso... Vite diverse e distanti si erano incontrate presso il mare che tutto cambia. Oggetti strani e con proprietà speciali... Il gruppo si stava formando.
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Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo, quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona. Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati. Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano, e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.
Madre Teresa di Calcutta
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Oct 1 2008, 07:02 PM
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C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid, era povero aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo, erano molto uniti perchè avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Ma un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono in Brasile. Qui trovarono una situazione terribile: la dignità mana veniva costantemente calpestata, decisero di creare un ordine che aveva come carisma e motto LIBERI X LIBERARE, dove dovevano dare la propria vita in cambio di altre persone meno fortunate, ma molti intorno a loro non riuscivano a capire quel sacrificio. si chiedevano: come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi? Uno dei tre disse: Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come Gesù gioiva... e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità... Qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO!
Cioè un piccione mangiapane a UFO.
Ed il piccione sembrò gufo... poi civetta poi pony express (il pegaso volante)... era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
E questo ragazzo... non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'intemperanza e nella testardaggine. E i due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... E quindi seguirono la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. Nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "liberi per liberare!"
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura, e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Dal ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o verde molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi amici, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con indosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa.
Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni: "Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse: "Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose: "Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'.
L'orizzonte del pensiero si annuvolò in un istante quando, aggrottando la fronte, il più anziano del gruppo manifestò la decisione di non più seguirli in questo ulteriore viaggio che, nelle sue previsioni, appariva funesto. Nessuno dei presenti azzardò giudizi sulla decisione imprevista che dava agli iniziali entusiasmi un repentino stop. E mentre la mandria dei perché si affannava a voler entrare nell'ovile della ragione, in lontananza un tintinnio leggero obbligò lo sguardo degli impensieriti amici a volgersi verso la brulla radura...
una giovane donna avanzava decisa verso di loro, sguardo fiero e allegro, occhi che brillavano di una strana luce. non portava addosso campanelli, e nessuno si spiegava da dove potesse venire il rumore. avvicinandosi al giovane, disse di volerlo accompagnare nel viaggio che intendeva intraprendere con i suoi amici. i presenti rimasero colpiti dalla fermezza della decisione della ragazza, che allungando la mano verso gli oggetti sollevò senza fatica il pesante scudo, dicendo loro: "io sarò la vostra protettrice".
La giovane donna aveva la pelle del colore dell'ambra, gli occhi scuri e fieri, e i suoi lunghi capelli si scompigliavano dolcemente al vento del mattino. "Chi sei tu, dumque?" disse il più anziano "Non ti ho mai vista camminare per le vie di questo paese. Dunque quale è il tuo nome? Da dove vieni?". La giovane parlò, e la sua voce era simile ad un soffio di brezza leggera. "Il mio nome è Bkiharuot, e vengo da una terra lontana. Io ti ho visto sempre mentre prendevi il largo con la tua barca in cerca di qualcosa che nemmeno tu sai, ma tu mai mi hai voluto vedere, così chiuso e asserragliato nei tuoi pensieri". "Cosa significa dunque il tuo nome?" chiese un altro. "Il mio nome, nell'antica lingua del mio paese, significa LIBERTA'".
Bkiharout afferrò da terra il vecchio medaglione trovato dentro la cassa insieme alla spada e allo scudo, lo rigirò fra le mani contemplandolo come se fosse un diamante... Il vecchio ciondolo era tutto d'oro zecchino: sul davanti aveva inciso una piccola croce bianca e sotto di essa quattro bande di corallo. Improvvisamente, con uno scatto repentino, il medaglione si aprì, lasciando cadere per terra un piccolo foglio di pergamena avvolto in un nastro... Bkiharout lo raccolse da terra e lo consegnò tra le mani del ragazzo che aveva impugnato poco prima la spada lucente... Il ragazzo aprì il foglio di pergamena e un pò titubante lesse ad alta voce il titolo che stava a capo pagina:
TESTAMENTO DE PEDRO NOLASCO PARA L'ORDEN DE LA MADRE DE DIOS DE LA MERCED
Il foglio diceva:
Se l'occhio è sviato non è in grado di vedere. Col valore, il timore e la speranza tutto è possibile. Ma se il diamante non è nel tuo cuore... guai a te.
Queste parole risultarono incomprensibili a coloro che ascoltavano. Maggiore fu la sorpresa quando la scritta scomparve agli occhi di tutti ed il foglio ritornò intonso. Una sola era la certezza per tutti. Qualcosa si stava costruendo sul loro percorso... Vite diverse e distanti si erano incontrate presso il mare che tutto cambia. Oggetti strani e con proprietà speciali... Il gruppo si stava formando.
"Cosa mai possono significare queste parole che abbiamo appena ascoltato?" domandò uno del gruppo. Bkiharout rispose: "È ancora troppo presto perchè possiate capirle appieno... Guardate là..." e dicendo questo, con l'indice indicò un punto poco preciso nell'orizzonte che si parava davanti ai loro occhi... "Che cosa dobbiamo guardare?" chiese il più giovane del gruppo. Bkiarout non rispose; rimase immobile con il braccio proteso davanti a sè, come impugnando un arco. Fu allora che - dall'orizzonte - comparve...
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"Chi sa ridere è padrone del mondo..."
(Giacomo Leopardi)
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Oct 3 2008, 04:38 PM
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mi permetto di risistemare un pò la storia...
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Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo, quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona. Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati. Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano, e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.
Madre Teresa di Calcutta
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Oct 3 2008, 04:39 PM
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CAPITOLO I
C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid. Era povero ed aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo. Erano molto uniti perché avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono sino in Brasile. Qui trovarono una situazione terribile: la dignità umana veniva costantemente calpestata. Decisero così di creare un ordine che aveva come carisma e motto "LIBERI PER LIBERARE", il cui scopo era restituire la libertà sino a donare la propria vita in cambio di altre persone meno fortunate. Molti intorno a loro non riuscivano a capire quel sacrificio e si chiedevano: "Come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi?". Uno dei tre disse: "Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come Gesù gioiva... e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità...". Qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. Altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO! Cioè un piccione mangiapane a UFO. Ed il piccione sembrò gufo... poi civetta poi pony express (il pegaso volante)... era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
CAPITOLO II
Una volta che i carcerieri ebbero capito l'errore che compivano nel tenere imprigionati questi Santi uomini, decisero di rendere loro la libertà. Il nostro protagonista e fondatore decise allora di mettersi da solo in viaggio per annunciare le sue Verità. Questo ragazzo, non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'intemperanza e nella testardaggine. I due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... Seguirono quindi la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. Nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "Liberi per Liberare!"
CAPITOLO III
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura, e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Dal ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o verde molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo, imbarcatosi lasciando tutto nel suo passato e puntando ad annunciare ciò che aveva imparato al suo prossimo, benchè fosse così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi nuovi amici imbarcati, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con indosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa. Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni: "Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse: "Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose: "Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'.
CAPITOLO IV
L'orizzonte del pensiero si annuvolò in un istante quando, aggrottando la fronte, il più anziano del gruppo manifestò la decisione di non più seguirli in questo ulteriore viaggio che, nelle sue previsioni, appariva funesto. Nessuno dei presenti azzardò giudizi sulla decisione imprevista che dava agli iniziali entusiasmi un repentino stop. E mentre la mandria dei perché si affannava a voler entrare nell'ovile della ragione, in lontananza un tintinnio leggero obbligò lo sguardo degli impensieriti amici a volgersi verso la brulla radura dalla quale una giovane donna avanzava decisa verso di loro, sguardo fiero e allegro, occhi che brillavano di una strana luce. Non portava addosso campanelli, e nessuno si spiegava da dove potesse venire il rumore. avvicinandosi al giovane, disse di volerlo accompagnare nel viaggio che intendeva intraprendere con i suoi amici. I presenti rimasero colpiti dalla fermezza della decisione della ragazza, che allungando la mano verso gli oggetti sollevò senza fatica il pesante scudo, dicendo loro: "Io sarò la vostra protettrice".
La giovane donna aveva la pelle del colore dell'ambra, gli occhi scuri e fieri, e i suoi lunghi capelli si scompigliavano dolcemente al vento del mattino. "Chi sei tu, dunque?" disse il più anziano tra quelli li giunti "Non ti ho mai vista camminare per le vie di questo paese. Dunque quale è il tuo nome? Da dove vieni?". La giovane parlò, e la sua voce era simile ad un soffio di brezza leggera. "Il mio nome è Bkiharuot, e vengo da una terra lontana. Io ti ho visto sempre mentre prendevi il largo con la tua barca in cerca di qualcosa che nemmeno tu sai, ma tu mai mi hai voluto vedere, così chiuso e asserragliato nei tuoi pensieri". "Cosa significa dunque il tuo nome?" chiese un altro. "Il mio nome, nell'antica lingua del mio paese, significa LIBERTA'".
Bkiharout afferrò da terra il vecchio medaglione trovato dentro la cassa insieme alla spada e allo scudo, lo rigirò fra le mani contemplandolo come se fosse un diamante... Il vecchio ciondolo era tutto d'oro zecchino: sul davanti aveva inciso una piccola croce bianca e sotto di essa quattro bande di corallo. Improvvisamente, con uno scatto repentino, il medaglione si aprì, lasciando cadere per terra un piccolo foglio di pergamena avvolto in un nastro... Bkiharout lo raccolse da terra e lo consegnò tra le mani del ragazzo che aveva impugnato poco prima la spada lucente... Il ragazzo aprì il foglio di pergamena e un pò titubante lesse ad alta voce il titolo che stava a capo pagina:
TESTAMENTO DE PEDRO NOLASCO PARA L'ORDEN DE LA MADRE DE DIOS DE LA MERCED
Il foglio diceva:
Se l'occhio è sviato non è in grado di vedere. Col valore, il timore e la speranza tutto è possibile. Ma se il diamante non è nel tuo cuore... guai a te.
Queste parole risultarono incomprensibili a coloro che ascoltavano. Maggiore fu la sorpresa quando la scritta scomparve agli occhi di tutti ed il foglio ritornò intonso. Una sola era la certezza per tutti. Qualcosa si stava costruendo sul loro percorso... Vite diverse e distanti si erano incontrate presso il mare che tutto cambia. Oggetti strani e con proprietà speciali... Il gruppo si stava formando.
CAPITOLO V
"Cosa mai possono significare queste parole che abbiamo appena ascoltato?" domandò uno del gruppo. Bkiharout rispose: "È ancora troppo presto perchè possiate capirle appieno... Guardate là..." e dicendo questo, con l'indice indicò un punto poco preciso nell'orizzonte che si parava davanti ai loro occhi... "Che cosa dobbiamo guardare?" chiese il più giovane del gruppo. Bkiarout non rispose; rimase immobile con il braccio proteso davanti a sè, come impugnando un arco. Fu allora che, dall'orizzonte, comparve un gruppo di cavalieri provenienti dalla vicina città. Questa era assediata da degli uomini armati il cui unico interesse era razziare il suo castello. Questa era una delle tante città assediate, una delle tante guerre che si combattevano in tutta la terra allora conosciuta. Sembrava che l'uomo non sapesse far altro che combattere contro il suo fratello. Fu in quel momento che tutti fuggirono come era possibile per mettersi al riparo. Del gruppo assiepatosi attorno alla cassa non rimase che un piccolo gruppo di persone. Bkiharout tenne in mano lo scudo mentre il giovane Nahel la spada, ponendo il medaglione nella sua tasca. Così assieme iniziarono a correre nella foresta li vicina perdendo di vista tutte le altre persone che erano state con loro sino a poco prima. Si trovarono così soli a girare nel bosco senza sapere dove andare, cosa fare, e sperando di non capitare presso una guerra, in mano a dei banditi o chissà cos'altro.
CAPITOLO VI
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Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo, quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona. Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati. Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano, e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.
Madre Teresa di Calcutta
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Oct 3 2008, 09:12 PM
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Utente Nr.: 68
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CAPITOLO I
C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid. Era povero ed aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo. Erano molto uniti perché avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono sino in Brasile. Qui trovarono una situazione terribile: la dignità umana veniva costantemente calpestata. Decisero così di creare un ordine che aveva come carisma e motto "LIBERI PER LIBERARE", il cui scopo era restituire la libertà sino a donare la propria vita in cambio di altre persone meno fortunate. Molti intorno a loro non riuscivano a capire quel sacrificio e si chiedevano: "Come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi?". Uno dei tre disse: "Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come Gesù gioiva... e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità...". Qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. Altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO! Cioè un piccione mangiapane a UFO. Ed il piccione sembrò gufo... poi civetta poi pony express (il pegaso volante)... era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
CAPITOLO II
Una volta che i carcerieri ebbero capito l'errore che compivano nel tenere imprigionati questi Santi uomini, decisero di rendere loro la libertà. Il nostro protagonista e fondatore decise allora di mettersi da solo in viaggio per annunciare le sue Verità. Questo ragazzo, non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'intemperanza e nella testardaggine. I due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... Seguirono quindi la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. Nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "Liberi per Liberare!"
CAPITOLO III
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura, e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Dal ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o verde molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo, imbarcatosi lasciando tutto nel suo passato e puntando ad annunciare ciò che aveva imparato al suo prossimo, benchè fosse così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi nuovi amici imbarcati, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con indosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa. Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni: "Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse: "Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose: "Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'.
CAPITOLO IV
L'orizzonte del pensiero si annuvolò in un istante quando, aggrottando la fronte, il più anziano del gruppo manifestò la decisione di non più seguirli in questo ulteriore viaggio che, nelle sue previsioni, appariva funesto. Nessuno dei presenti azzardò giudizi sulla decisione imprevista che dava agli iniziali entusiasmi un repentino stop. E mentre la mandria dei perché si affannava a voler entrare nell'ovile della ragione, in lontananza un tintinnio leggero obbligò lo sguardo degli impensieriti amici a volgersi verso la brulla radura dalla quale una giovane donna avanzava decisa verso di loro, sguardo fiero e allegro, occhi che brillavano di una strana luce. Non portava addosso campanelli, e nessuno si spiegava da dove potesse venire il rumore. avvicinandosi al giovane, disse di volerlo accompagnare nel viaggio che intendeva intraprendere con i suoi amici. I presenti rimasero colpiti dalla fermezza della decisione della ragazza, che allungando la mano verso gli oggetti sollevò senza fatica il pesante scudo, dicendo loro: "Io sarò la vostra protettrice".
La giovane donna aveva la pelle del colore dell'ambra, gli occhi scuri e fieri, e i suoi lunghi capelli si scompigliavano dolcemente al vento del mattino. "Chi sei tu, dunque?" disse il più anziano tra quelli li giunti "Non ti ho mai vista camminare per le vie di questo paese. Dunque quale è il tuo nome? Da dove vieni?". La giovane parlò, e la sua voce era simile ad un soffio di brezza leggera. "Il mio nome è Bkiharuot, e vengo da una terra lontana. Io ti ho visto sempre mentre prendevi il largo con la tua barca in cerca di qualcosa che nemmeno tu sai, ma tu mai mi hai voluto vedere, così chiuso e asserragliato nei tuoi pensieri". "Cosa significa dunque il tuo nome?" chiese un altro. "Il mio nome, nell'antica lingua del mio paese, significa LIBERTA'".
Bkiharout afferrò da terra il vecchio medaglione trovato dentro la cassa insieme alla spada e allo scudo, lo rigirò fra le mani contemplandolo come se fosse un diamante... Il vecchio ciondolo era tutto d'oro zecchino: sul davanti aveva inciso una piccola croce bianca e sotto di essa quattro bande di corallo. Improvvisamente, con uno scatto repentino, il medaglione si aprì, lasciando cadere per terra un piccolo foglio di pergamena avvolto in un nastro... Bkiharout lo raccolse da terra e lo consegnò tra le mani del ragazzo che aveva impugnato poco prima la spada lucente... Il ragazzo aprì il foglio di pergamena e un pò titubante lesse ad alta voce il titolo che stava a capo pagina:
TESTAMENTO DE PEDRO NOLASCO PARA L'ORDEN DE LA MADRE DE DIOS DE LA MERCED
Il foglio diceva:
Se l'occhio è sviato non è in grado di vedere. Col valore, il timore e la speranza tutto è possibile. Ma se il diamante non è nel tuo cuore... guai a te.
Queste parole risultarono incomprensibili a coloro che ascoltavano. Maggiore fu la sorpresa quando la scritta scomparve agli occhi di tutti ed il foglio ritornò intonso. Una sola era la certezza per tutti. Qualcosa si stava costruendo sul loro percorso... Vite diverse e distanti si erano incontrate presso il mare che tutto cambia. Oggetti strani e con proprietà speciali... Il gruppo si stava formando.
CAPITOLO V
"Cosa mai possono significare queste parole che abbiamo appena ascoltato?" domandò uno del gruppo. Bkiharout rispose: "È ancora troppo presto perchè possiate capirle appieno... Guardate là..." e dicendo questo, con l'indice indicò un punto poco preciso nell'orizzonte che si parava davanti ai loro occhi... "Che cosa dobbiamo guardare?" chiese il più giovane del gruppo. Bkiarout non rispose; rimase immobile con il braccio proteso davanti a sè, come impugnando un arco. Fu allora che, dall'orizzonte, comparve un gruppo di cavalieri provenienti dalla vicina città. Questa era assediata da degli uomini armati il cui unico interesse era razziare il suo castello. Questa era una delle tante città assediate, una delle tante guerre che si combattevano in tutta la terra allora conosciuta. Sembrava che l'uomo non sapesse far altro che combattere contro il suo fratello. Fu in quel momento che tutti fuggirono come era possibile per mettersi al riparo. Del gruppo assiepatosi attorno alla cassa non rimase che un piccolo gruppo di persone. Bkiharout tenne in mano lo scudo mentre il giovane Nahel la spada, ponendo il medaglione nella sua tasca. Così assieme iniziarono a correre nella foresta li vicina perdendo di vista tutte le altre persone che erano state con loro sino a poco prima. Si trovarono così soli a girare nel bosco senza sapere dove andare, cosa fare, e sperando di non capitare presso una guerra, in mano a dei banditi o chissà cos'altro.
CAPITOLO VI
La loro corsa si fermò dopo quello che a loro parve un lunghissimo tempo, tanto era affannato il loro respiro e stanco il loro passo. Si sedettero, stremati, ai piedi di un albero secolare ed immenso, che superava di molto tutti gli alberi di quella ombrosa foresta. Tutt'intorno era calma e silenzio; solo il loro cuore che batteva forte ricordò loro ciò che avevano appena vissuto; qualcosa era cominciato, e ormai nessuno poteva più tirarsi indietro. Nahel mise le mani in tasca, nella speranza di trovare del cibo, ma si trovò di nuovo in mano il medaglione che ardeva tra le sue mani come se dentro di esso vi fosse celata una forza vitale, un soffio di vento, una brezza leggera che alleviò per un attimo le pene e la fatica dei due giovani stanchi e preoccupati per il loro domani che gravava sulle loro spalle come un pesante zaino da portare con amore lungo un duro viaggio.
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CAPITOLO I
C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid. Era povero ed aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo. Erano molto uniti perché avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono sino in Brasile. Qui trovarono una situazione terribile: la dignità umana veniva costantemente calpestata. Decisero così di creare un ordine che aveva come carisma e motto "LIBERI PER LIBERARE", il cui scopo era restituire la libertà sino a donare la propria vita in cambio di altre persone meno fortunate. Molti intorno a loro non riuscivano a capire quel sacrificio e si chiedevano: "Come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi?". Uno dei tre disse: "Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come Gesù gioiva... e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità...". Qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. Altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO! Cioè un piccione mangiapane a UFO. Ed il piccione sembrò gufo... poi civetta poi pony express (il pegaso volante)... era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
CAPITOLO II
Una volta che i carcerieri ebbero capito l'errore che compivano nel tenere imprigionati questi Santi uomini, decisero di rendere loro la libertà. Il nostro protagonista e fondatore decise allora di mettersi da solo in viaggio per annunciare le sue Verità. Questo ragazzo, non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'intemperanza e nella testardaggine. I due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... Seguirono quindi la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. Nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "Liberi per Liberare!"
CAPITOLO III
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura, e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Dal ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o verde molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo, imbarcatosi lasciando tutto nel suo passato e puntando ad annunciare ciò che aveva imparato al suo prossimo, benchè fosse così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi nuovi amici imbarcati, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con indosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa. Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni: "Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse: "Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose: "Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'.
CAPITOLO IV
L'orizzonte del pensiero si annuvolò in un istante quando, aggrottando la fronte, il più anziano del gruppo manifestò la decisione di non più seguirli in questo ulteriore viaggio che, nelle sue previsioni, appariva funesto. Nessuno dei presenti azzardò giudizi sulla decisione imprevista che dava agli iniziali entusiasmi un repentino stop. E mentre la mandria dei perché si affannava a voler entrare nell'ovile della ragione, in lontananza un tintinnio leggero obbligò lo sguardo degli impensieriti amici a volgersi verso la brulla radura dalla quale una giovane donna avanzava decisa verso di loro, sguardo fiero e allegro, occhi che brillavano di una strana luce. Non portava addosso campanelli, e nessuno si spiegava da dove potesse venire il rumore. avvicinandosi al giovane, disse di volerlo accompagnare nel viaggio che intendeva intraprendere con i suoi amici. I presenti rimasero colpiti dalla fermezza della decisione della ragazza, che allungando la mano verso gli oggetti sollevò senza fatica il pesante scudo, dicendo loro: "Io sarò la vostra protettrice".
La giovane donna aveva la pelle del colore dell'ambra, gli occhi scuri e fieri, e i suoi lunghi capelli si scompigliavano dolcemente al vento del mattino. "Chi sei tu, dunque?" disse il più anziano tra quelli li giunti "Non ti ho mai vista camminare per le vie di questo paese. Dunque quale è il tuo nome? Da dove vieni?". La giovane parlò, e la sua voce era simile ad un soffio di brezza leggera. "Il mio nome è Bkiharuot, e vengo da una terra lontana. Io ti ho visto sempre mentre prendevi il largo con la tua barca in cerca di qualcosa che nemmeno tu sai, ma tu mai mi hai voluto vedere, così chiuso e asserragliato nei tuoi pensieri". "Cosa significa dunque il tuo nome?" chiese un altro. "Il mio nome, nell'antica lingua del mio paese, significa LIBERTA'".
Bkiharout afferrò da terra il vecchio medaglione trovato dentro la cassa insieme alla spada e allo scudo, lo rigirò fra le mani contemplandolo come se fosse un diamante... Il vecchio ciondolo era tutto d'oro zecchino: sul davanti aveva inciso una piccola croce bianca e sotto di essa quattro bande di corallo. Improvvisamente, con uno scatto repentino, il medaglione si aprì, lasciando cadere per terra un piccolo foglio di pergamena avvolto in un nastro... Bkiharout lo raccolse da terra e lo consegnò tra le mani del ragazzo che aveva impugnato poco prima la spada lucente... Il ragazzo aprì il foglio di pergamena e un pò titubante lesse ad alta voce il titolo che stava a capo pagina:
TESTAMENTO DE PEDRO NOLASCO PARA L'ORDEN DE LA MADRE DE DIOS DE LA MERCED
Il foglio diceva:
Se l'occhio è sviato non è in grado di vedere. Col valore, il timore e la speranza tutto è possibile. Ma se il diamante non è nel tuo cuore... guai a te.
Queste parole risultarono incomprensibili a coloro che ascoltavano. Maggiore fu la sorpresa quando la scritta scomparve agli occhi di tutti ed il foglio ritornò intonso. Una sola era la certezza per tutti. Qualcosa si stava costruendo sul loro percorso... Vite diverse e distanti si erano incontrate presso il mare che tutto cambia. Oggetti strani e con proprietà speciali... Il gruppo si stava formando.
CAPITOLO V
"Cosa mai possono significare queste parole che abbiamo appena ascoltato?" domandò uno del gruppo. Bkiharout rispose: "È ancora troppo presto perchè possiate capirle appieno... Guardate là..." e dicendo questo, con l'indice indicò un punto poco preciso nell'orizzonte che si parava davanti ai loro occhi... "Che cosa dobbiamo guardare?" chiese il più giovane del gruppo. Bkiarout non rispose; rimase immobile con il braccio proteso davanti a sè, come impugnando un arco. Fu allora che, dall'orizzonte, comparve un gruppo di cavalieri provenienti dalla vicina città. Questa era assediata da degli uomini armati il cui unico interesse era razziare il suo castello. Questa era una delle tante città assediate, una delle tante guerre che si combattevano in tutta la terra allora conosciuta. Sembrava che l'uomo non sapesse far altro che combattere contro il suo fratello. Fu in quel momento che tutti fuggirono come era possibile per mettersi al riparo. Del gruppo assiepatosi attorno alla cassa non rimase che un piccolo gruppo di persone. Bkiharout tenne in mano lo scudo mentre il giovane Nahel la spada, ponendo il medaglione nella sua tasca. Così assieme iniziarono a correre nella foresta li vicina perdendo di vista tutte le altre persone che erano state con loro sino a poco prima. Si trovarono così soli a girare nel bosco senza sapere dove andare, cosa fare, e sperando di non capitare presso una guerra, in mano a dei banditi o chissà cos'altro.
CAPITOLO VI
La loro corsa si fermò dopo quello che a loro parve un lunghissimo tempo, tanto era affannato il loro respiro e stanco il loro passo. Si sedettero, stremati, ai piedi di un albero secolare ed immenso, che superava di molto tutti gli alberi di quella ombrosa foresta. Tutt'intorno era calma e silenzio; solo il loro cuore che batteva forte ricordò loro ciò che avevano appena vissuto; qualcosa era cominciato, e ormai nessuno poteva più tirarsi indietro. Nahel mise le mani in tasca, nella speranza di trovare del cibo, ma si trovò di nuovo in mano il medaglione che ardeva tra le sue mani come se dentro di esso vi fosse celata una forza vitale, un soffio di vento, una brezza leggera che alleviò per un attimo le pene e la fatica dei due giovani stanchi e preoccupati per il loro domani che gravava sulle loro spalle come un pesante zaino da portare con amore lungo un duro viaggio. Il silenzio della foresta fu improvvisamente interrotto dal bando che passava ai suoi confini, che annunciava che gli abitanti della loro città, catturati dai cavalieri del drago nero, sarebbero stati giustiziati all'alba del giorno dopo per non aver voluto rinnegare la loro fede e non aver voluto collaborare alla cattura di quanti erano fuggiti. i due giovani si guardarono per un attimo. il dubbio e la paura attanagliavano i loro cuori. casa fare? come comportarsi? quale era la cosa giusta da fare? il medaglione sembrò più caldo e più luminoso nelle loro mani, sembrò quasi dare al risposta al giovane uomo: "devo andare!" disse alla ragazza. "la spada che mi è stata donata mi porterà alla vittoria contro i miei nemici, e i miei amici saranno liberi!".
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..vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente perchè tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche che molto stanco il tuo sorriso non andava via devo partire però se ho nel cuore la tua presenza è sempre arrivo e mai partenza....vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guardi possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente e poi amore dato amore preso amore mai reso amore grande come il tempo che nn si è arreso amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte...è il regalo tuo più grande!
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Oct 6 2008, 03:26 PM
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CAPITOLO I
C'era una volta, un ragazzo molto silenzioso, che viveva in un paese non lontano da Madrid. Era povero ed aveva solo due grandissimi amici con cui passava il tutto il suo tempo. Erano molto uniti perché avevano in comune grandi sogni e grandi passioni, oltre ad un amore senza limiti per il il loro Dio. Un giorno, mentre passeggiavano insieme verso il mercato, incontrarono uno schiavo che veniva frustato dal suo padrone; era una scena comune in quei tempi, ma quell'istante, anche se allora non lo sapevano, avrebbe cambiato la loro vita. Presero tutto quello che avevano e andarono in giro per il mondo e arrivarono sino in Brasile. Qui trovarono una situazione terribile: la dignità umana veniva costantemente calpestata. Decisero così di creare un ordine che aveva come carisma e motto "LIBERI PER LIBERARE", il cui scopo era restituire la libertà sino a donare la propria vita in cambio di altre persone meno fortunate. Molti intorno a loro non riuscivano a capire quel sacrificio e si chiedevano: "Come si può dare la propria vita per persone che non si conoscono e non rappresentano nulla per noi?". Uno dei tre disse: "Amar come Gesù amò, pensar come Gesù pensò, soffrir come Gesù soffriva, gioir come Gesù gioiva... e quando arriverà la sera tu ti senti pazzo di felicità...". Qualcuno che pensò che erano davvero dei pazzi. Altri invece, toccati dalle loro parole, compresero il significato di ciò che facevano, il loro amare senza riserve. Molti si unirono a loro, ma c'era un ricco signore spagnolo che li odiava perché ciò che predicavano lo impoveriva di molto denaro; allora questo nobile un giorno li accusò di averlo derubato ed i loro capi andarono in prigione. Sembrava non ci fossero più speranze; coloro che tanto avevano decantato la libertà si trovavano in prigione. Ma ciò che importava era che i loro cuori fossero ancora liberi, perché continuavano a confidare nell'aiuto di quel Dio che mai li aveva delusi. E, dopo una notte di preghiere videro volare sull'alba un gabbiano, e in quel momento, furono abbagliati da una luce. Non credevano ai loro occhi, ma in un battito di ciglia compresero... Quello che si stagliava dietro il gabbiano era un UFO! Cioè un piccione mangiapane a UFO. Ed il piccione sembrò gufo... poi civetta poi pony express (il pegaso volante)... era invece lo Spirito Santo. Si posa su tutti i giovani che lo accolgono e lo accoglieranno e l'hanno accolto: liberamente, senza imposizioni.
CAPITOLO II
Una volta che i carcerieri ebbero capito l'errore che compivano nel tenere imprigionati questi Santi uomini, decisero di rendere loro la libertà. Il nostro protagonista e fondatore decise allora di mettersi da solo in viaggio per annunciare le sue Verità. Questo ragazzo, non molto lontano da Madrid, aveva un suo prossimo, un suo simile, nel carattere, nell'intemperanza e nella testardaggine. I due fecero una grande amicizia, assieme al Padre di tutti.
Fecero molte cose assieme, compirono i loro studi, conobbero il mondo. Scoprendosi l'un l'altro compresero che la loro Amicizia era importante, che assieme avrebbero potuto fare grandi cose, ma che se si fossero divisi avrebbero potuto fare il doppio del bene... Perciò, l'amico del nostro protagonista prese una nave che salpava verso terre lontane. Ma all'improvviso, a circa metà viaggio, ci fu una violenta tempesta... E i marinai furono costretti a gettare in mare tutto il carico. Ma quando una cassa di legno molto pesante venne gettata in mare... la tempesta si placò. Tutti erano curiosi di vedere cosa vi fosse dentro... Seguirono quindi la cassa fino a che questa non approdò su una spiaggia. Nessuno riusciva ad aprirla così la gente andò a chiamare i padri vestiti di bianco perché così era stato gridato dalla voce di un bambino che non aveva mai parlato prima di allora. I frati aprirono la pesante cassa e dentro trovarono, ben protetti, una spada, uno scudo ed un medaglione. Nessuno dei marinai imbarcati sulla nave sapeva di chi fossero questi antichi oggetti, ne dove questa cassa fosse destinata ad arrivare. Incise sopra lo scudo c'erano poche parole... Una frase che così diceva: "Liberi per Liberare!"
CAPITOLO III
La spada era un oggetto che trasmetteva semplicità ma al tempo stesso una grande ricercatezza e ricchezza. La sua elsa vedeva un impugnatura di color rosso intenso. Il pomolo era argenteo, rilucente, e il rilievo in oro, di forma sinuosa, recava una chiara e bellissima lettera M. La guardia crociata era formata da due rami in argento, che nascevano dall'impugnatura, e che si aprivano in una serie di ramoscelli a formare una piccola cupola a protezione della mano che la impugnasse. Dal ramoscello spuntavano piccole foglie e roselline d'oro. La coccia era di un materiale nero, con riflessi che al sole potevano essere di un blu o verde molto intenso ma cupo, che sembravano nascere al suo interno. La lama era argentata e recava un'incisione che sul fondo appariva scura, nera, e che faceva così esaltare maggiormente la scritta
"Noli vinci a malo, sed vince in bono malum".
Tutti provavano a prendere in mano quegli oggetti, ma erano talmente pesanti che nessuno riusciva a sollevarli nemmeno di un millimetro. Ma quel ragazzo, imbarcatosi lasciando tutto nel suo passato e puntando ad annunciare ciò che aveva imparato al suo prossimo, benchè fosse così gracile riuscì ad afferrare gli oggetti come se fossero fatti di aria, e in quel momento disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». In quel momento i suoi nuovi amici imbarcati, così distanti da lui furono abbagliati da una luce immensa fuoriuscita dalla punta della spada alzata verso il cielo. Alcuni di questi caddero al suolo, altri rimasero confusi e barcollanti, mentre il giovane con indosso gli oggetti trovati nella cassa, e avvolto nella luce immacolata, sembrava non essere più lui ma un angelo. La luce andò calando sinché non fu possibile per tutti riaprire gli occhi e guadare verso il giovane che aveva riacquistato le sue sembianze e gli oggetti erano tornati al loro posto nella cassa. Anche il giovane sembrò ridestarsi da un sogno; i suoi occhi, azzurri come il mare, brillavano di una luce nuova; brillavano di gioia, ardore, coraggio, forza. Il giovane aprì le sue braccia e disse rivolto ai suoi compagni: "Oggi è un nuovo giorno. Questo nuovo sole che splende sulla nostra vita ci farà aprire una strada nuova. Non abbiate paura; abbiate fede". Un amico disse: "Ma cosa significano questi oggetti? Apparterranno a qualche ricco signore. E a te, cosa è accaduto?". Il giovane rispose: "Ora sono forte dello Spirito del mio Dio, che ci conduce verso nuovi sentieri. Partiamo insieme e capiremo cosa Dio vuole dirci con questa spada, con questo scudo, e con questo medaglione". E nel suo sguardo videro riflesso l'ardore, l'amore di Cristo, e tutt'intorno si respirava LIBERTA'.
CAPITOLO IV
L'orizzonte del pensiero si annuvolò in un istante quando, aggrottando la fronte, il più anziano del gruppo manifestò la decisione di non più seguirli in questo ulteriore viaggio che, nelle sue previsioni, appariva funesto. Nessuno dei presenti azzardò giudizi sulla decisione imprevista che dava agli iniziali entusiasmi un repentino stop. E mentre la mandria dei perché si affannava a voler entrare nell'ovile della ragione, in lontananza un tintinnio leggero obbligò lo sguardo degli impensieriti amici a volgersi verso la brulla radura dalla quale una giovane donna avanzava decisa verso di loro, sguardo fiero e allegro, occhi che brillavano di una strana luce. Non portava addosso campanelli, e nessuno si spiegava da dove potesse venire il rumore. avvicinandosi al giovane, disse di volerlo accompagnare nel viaggio che intendeva intraprendere con i suoi amici. I presenti rimasero colpiti dalla fermezza della decisione della ragazza, che allungando la mano verso gli oggetti sollevò senza fatica il pesante scudo, dicendo loro: "Io sarò la vostra protettrice".
La giovane donna aveva la pelle del colore dell'ambra, gli occhi scuri e fieri, e i suoi lunghi capelli si scompigliavano dolcemente al vento del mattino. "Chi sei tu, dunque?" disse il più anziano tra quelli li giunti "Non ti ho mai vista camminare per le vie di questo paese. Dunque quale è il tuo nome? Da dove vieni?". La giovane parlò, e la sua voce era simile ad un soffio di brezza leggera. "Il mio nome è Bkiharuot, e vengo da una terra lontana. Io ti ho visto sempre mentre prendevi il largo con la tua barca in cerca di qualcosa che nemmeno tu sai, ma tu mai mi hai voluto vedere, così chiuso e asserragliato nei tuoi pensieri". "Cosa significa dunque il tuo nome?" chiese un altro. "Il mio nome, nell'antica lingua del mio paese, significa LIBERTA'".
Bkiharout afferrò da terra il vecchio medaglione trovato dentro la cassa insieme alla spada e allo scudo, lo rigirò fra le mani contemplandolo come se fosse un diamante... Il vecchio ciondolo era tutto d'oro zecchino: sul davanti aveva inciso una piccola croce bianca e sotto di essa quattro bande di corallo. Improvvisamente, con uno scatto repentino, il medaglione si aprì, lasciando cadere per terra un piccolo foglio di pergamena avvolto in un nastro... Bkiharout lo raccolse da terra e lo consegnò tra le mani del ragazzo che aveva impugnato poco prima la spada lucente... Il ragazzo aprì il foglio di pergamena e un pò titubante lesse ad alta voce il titolo che stava a capo pagina:
TESTAMENTO DE PEDRO NOLASCO PARA L'ORDEN DE LA MADRE DE DIOS DE LA MERCED
Il foglio diceva:
Se l'occhio è sviato non è in grado di vedere. Col valore, il timore e la speranza tutto è possibile. Ma se il diamante non è nel tuo cuore... guai a te.
Queste parole risultarono incomprensibili a coloro che ascoltavano. Maggiore fu la sorpresa quando la scritta scomparve agli occhi di tutti ed il foglio ritornò intonso. Una sola era la certezza per tutti. Qualcosa si stava costruendo sul loro percorso... Vite diverse e distanti si erano incontrate presso il mare che tutto cambia. Oggetti strani e con proprietà speciali... Il gruppo si stava formando.
CAPITOLO V
"Cosa mai possono significare queste parole che abbiamo appena ascoltato?" domandò uno del gruppo. Bkiharout rispose: "È ancora troppo presto perchè possiate capirle appieno... Guardate là..." e dicendo questo, con l'indice indicò un punto poco preciso nell'orizzonte che si parava davanti ai loro occhi... "Che cosa dobbiamo guardare?" chiese il più giovane del gruppo. Bkiarout non rispose; rimase immobile con il braccio proteso davanti a sè, come impugnando un arco. Fu allora che, dall'orizzonte, comparve un gruppo di cavalieri provenienti dalla vicina città. Questa era assediata da degli uomini armati il cui unico interesse era razziare il suo castello. Questa era una delle tante città assediate, una delle tante guerre che si combattevano in tutta la terra allora conosciuta. Sembrava che l'uomo non sapesse far altro che combattere contro il suo fratello. Fu in quel momento che tutti fuggirono come era possibile per mettersi al riparo. Del gruppo assiepatosi attorno alla cassa non rimase che un piccolo gruppo di persone. Bkiharout tenne in mano lo scudo mentre il giovane Nahel la spada, ponendo il medaglione nella sua tasca. Così assieme iniziarono a correre nella foresta li vicina perdendo di vista tutte le altre persone che erano state con loro sino a poco prima. Si trovarono così soli a girare nel bosco senza sapere dove andare, cosa fare, e sperando di non capitare presso una guerra, in mano a dei banditi o chissà cos'altro.
CAPITOLO VI
La loro corsa si fermò dopo quello che a loro parve un lunghissimo tempo, tanto era affannato il loro respiro e stanco il loro passo. Si sedettero, stremati, ai piedi di un albero secolare ed immenso, che superava di molto tutti gli alberi di quella ombrosa foresta. Tutt'intorno era calma e silenzio; solo il loro cuore che batteva forte ricordò loro ciò che avevano appena vissuto; qualcosa era cominciato, e ormai nessuno poteva più tirarsi indietro. Nahel mise le mani in tasca, nella speranza di trovare del cibo, ma si trovò di nuovo in mano il medaglione che ardeva tra le sue mani come se dentro di esso vi fosse celata una forza vitale, un soffio di vento, una brezza leggera che alleviò per un attimo le pene e la fatica dei due giovani stanchi e preoccupati per il loro domani che gravava sulle loro spalle come un pesante zaino da portare con amore lungo un duro viaggio. Il silenzio della foresta fu improvvisamente interrotto dal bando che passava ai suoi confini, che annunciava che gli abitanti della loro città, catturati dai cavalieri del drago nero, sarebbero stati giustiziati all'alba del giorno dopo per non aver voluto rinnegare la loro fede e non aver voluto collaborare alla cattura di quanti erano fuggiti. i due giovani si guardarono per un attimo. il dubbio e la paura attanagliavano i loro cuori. casa fare? come comportarsi? quale era la cosa giusta da fare? il medaglione sembrò più caldo e più luminoso nelle loro mani, sembrò quasi dare al risposta al giovane uomo: "devo andare!" disse alla ragazza. "la spada che mi è stata donata mi porterà alla vittoria contro i miei nemici, e i miei amici saranno liberi!".
Bkiharout lo fissò intensamente. Il suo sguardo fermo, puro e sincero lo colpì profondamente. "Io verrò con te", disse con voce dolce e allo stesso tempo decisa. "No", disse Nahel, "potrebbe essere pericoloso, e tu..." "E io cosa?" disse in risposta Bkiharout, "forse perché sono una ragazza devo essere debole e timorosa? Imparerai a conoscermi, Nahel. Quando la voce di Dio ti chiama per nome, quando una brezza leggera ti sussurra al cuore, quando capisci dopo anni di domande quale è il progetto disegnato sulla tua vita, non puoi più tirarti indietro. Quando la libertà ti chiama, tu devi rispondere. Ma se non prendi sulle spalle la tua croce per seguire i suoi sentieri, sarai per sempre schiavo di te stesso". Nahel la fissò, in silenzio, senza sapere cosa dire. Una lacrima uscì dai suoi occhi, e una sola sola parola dalle sue labbra, mentre le prendeva la mano: "Partiamo".
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Vivi il momento che va...
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