Il problema è lingustico.
La colpa è di chi dice "un po'". La colpa di tutto intendo. Ci ho pensato a lungo e non ho più dubbi. "Un po'" è usatissimo, da chiunque, comunque e dovunque. Fateci caso. Dietro l'apparenza di moderazione che sembrerebbe esprimere addirittura equilibrio e saggezza, nasconde invece mediocrità e qualunquismo. E' triste come l'insopportabile, oltre che inesistente in natura "attimino". Diminutivi dell'impossibile accompagnati da sorrisi conciliatori. Sono stanco di conciliare.
Esempio: si costruisce un orrendo caseggiato in un centro storico? Si dirà:" Beh, è "un po'" fuori luogo". Ma non è così. Fa schifo è brutto, non ci sta a far niente in un centro storico!
Il tuo compagno di banco non riesce nemmeno a coniugare un verbo. Non è "un po' confuso", è semplicemente uno che non studia, che non si impegna.
Guidi ubriaco o troppo veloce? Non sei solo "un po' imprudente", sei un potenziale assassino.
Come si vede la colpa è solo e sempre di un po'.
E così se qualcuno dichiara guerra per esportare la democrazia si dirà che è "un po' un controsenso". E invece è una vergogna, un'infamia, un'isopportabile ingiustizia che ci si ritorcerà contro.
E se un ministro, un presidente, un politico, un imperatore, un monarca dicesse che i neri sono tutti ladri, i musulmani incivili e gli arabi terroristi, troverete chi osserverà che le espressioni usate sono "un po' colorite". Non sono colorite. Trattasi di scemenze incredibili, indescrivibili, odiose e soprattutto FALSE.
Le parole sono PAROLE e non sono solo "un po' di parole". I principi sono PRINCIPI e non solo "un po' di principi".
Liberiamoci di questo maledetto un po', totalmente e non in parte. Liberiamo le parole e adoperiamole al meglio. Qualunque vicenda ci apparirà più semplice e chiara.
Starò diventando vecchio e di nuovo intransigente come un adolescente? Può darsi.
Ma mi sento meglio. Non un po' meglio. Molto meglio.
Fabio Fazio
A voi la parola... cosa pensate di questo "un po'?"...