Rivolgo a voi tutti queste domande perchè possano stimolare la presa di consapevolezza del nostro ruolo di laici mercedari nella Chiesa e perchè possiamo avanzare nuove esigenze per una nuova ed efficace testimonianza del Cristo Risorto secondo Pietro Nolasco.
1) E' lecita la pretesa di voler definire la singolarità di un carisma rispetto agli altri e svilupparne i contenuti esplicitandone le implicazioni pratiche e teoretiche?
2) Se è vero che oggi non esistono più schiavi ma siamo tutti schiavi del peccato e, se è altrettanto vero che vi sarebbero infinite interpretazioni riguardo alla vocazione redentrice dell'ordine mercedario, è lecita la pretesa di voler riattualizzare e definire i contenuti del carisma secondo lo spirito del fondatore dell'ordine, adattandone le implicazioni pratiche e teoretiche ad una nuova e molteplice necessità di testimonianza?
3) Resterebbe inattesa l'esigenza di trovare una corrispondenza specifica in rapporto al carisma affinchè se ne possano ricontestualizzare chiaramente i contenuti e, alla luce di questi, conformare, sviluppare e strutturare una realtà laica, già esistente appunto attorno al nome e alla storia dell'ordine?
Ogni contributo è prezioso... a voi