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Ultimo Urlo - Inviato da: efisio - Domenica, 03 Giugno 2018 00:10
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Foto del Capitolo della Provincia Romana dei Padri Mercedari - 2018 - Clicca qui -
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...paura della libertà? |
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Jul 11 2007, 11:03 AM
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Su un libro ho trovato una parte dedicata alla libertà che mi ha colpito molto, e in particolare questa frase di un filosofo (U. Galimberti):
"La libertà fa paura, perché aumenta il ventaglio delle scelte, e scegliere è terribile, tanto che noi, ignorando persino l'uso elementare della libertà, abbiamo creato un mondo in cui tutte le scelte sono revocabili: ti ingravido, ma puoi abortire; ti sposo, ma possiamo divorziare. Il terrore della libertà è tale che, anche quando uno si espone a una piccola scelta, deve avere la garanzia che la scelta sia revocabile".
Cosa ne pensate?
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Risposte
(1 - 10)
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Jul 16 2007, 09:08 AM
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Advanced Member
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Ciao Dodo! La frase è presa da un libro che si chiama "Vangelo Giovane", di Amedeo Cencini davvero molto bello. Io credo che la libertà possa fare paura perché è un potere. Un grande potere nelle nostre mani, come direbbe Khalil Gibran "la libertà, quando spezza le sue catene, diventa essa stessa catena di una libertà più grande". Cosa può significare dunque il mettere insieme le due frasi? Che forse la libertà è un potere che ancora non riusciamo a controllare? Libertà è una delle parole più usate e anche abusate. Oggi viviamo in una cultura di "indecisione"". La maggior parte degli uomini di oggi, se potesse, non sceglierebbe mai,e se proprio si è costretti a scegliere... ci si garantisce che la scelta sia revocabile, che ci sia una via di uscita, o comunque si lascia aperta la possibilità di smentire questa scelta. Dicevo "abusate" prima perché, aldilà delle frasi fatte, delle manifestazioni e dei cortei, l'uomo di oggi ha paura della libertà che tanto decanta e per la quale è pronto a battersi contro il tiranno di turno e, di conseguenza, abbia paura della sua stessa capacità di scegliere. Io credo che la più grande risorsa psicologica dell'uomo sia il sapere che la realtà non è data una volta per tutte, ma è piuttosto un qualcosa di dinamico, di possibilità aperte. Ma questo ventaglio di possibilità può diventare "realtà" solo quando lo si delimita facendo delle scelte ben precise che implicano la rinuncia ad altre alternative. Ogni scelta esige una rinuncia, ma solo tramite questa l'uomo traccia la sua storia personale.
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Guest_jaki for peace_*
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Sep 17 2007, 09:19 PM
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Guest
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L'uomo intende la libertà in modo contrario a quela che voi proclamate. La libertà che intende l'uomo è quella di poter fare una scelta e di revocarla, anche subito.
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Sep 19 2007, 12:12 PM
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Advanced Member
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(jaki for peace @ Lunedì, 2007-Set-17, 22:19) L'uomo intende la libertà in modo contrario a quela che voi proclamate. La libertà che intende l'uomo è quella di poter fare una scelta e di revocarla, anche subito. Io credo semplicemente che non esista una definizione teorica di libertà; credo si tratti di esperienze che si fanno e che portano a dare una sorta di "descrizione" di questa. Se io dovessi riassumere in una frase cosa è la libertà secondo me, non ci riuscirei, eppure in fondo credo di sapere cosa sia. Rispondendo a Jaki, l'uomo che si assicura che la scelta che fa sia revocabile, non è secondo me un uomo libero. E' l'uomo che non sa prendersi sulle spalle la responsibilità delle sue decisioni.
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Guest_jaki for peace_*
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Sep 19 2007, 08:50 PM
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Guest
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(alex @ Mercoledì, 2007-Set-19, 13:12) Rispondendo a Jaki, l'uomo che si assicura che la scelta che fa sia revocabile, non è secondo me un uomo libero. E' l'uomo che non sa prendersi sulle spalle la responsibilità delle sue decisioni. E' luomo che tende a garantirsi la libertà di rinnegare le decisioni e tutto e anche tutti, anche se stesso.
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Guest_lancimarco_*
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Feb 3 2008, 09:25 AM
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Guest
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CITAZIONE(alex @ Jul 16 2007, 09:08 AM) Ciao Dodo! La frase è presa da un libro che si chiama "Vangelo Giovane", di Amedeo Cencini davvero molto bello. Io credo che la libertà possa fare paura perché è un potere. Un grande potere nelle nostre mani, come direbbe Khalil Gibran "la libertà, quando spezza le sue catene, diventa essa stessa catena di una libertà più grande". Cosa può significare dunque il mettere insieme le due frasi? Che forse la libertà è un potere che ancora non riusciamo a controllare? Libertà è una delle parole più usate e anche abusate. Oggi viviamo in una cultura di "indecisione"". La maggior parte degli uomini di oggi, se potesse, non sceglierebbe mai,e se proprio si è costretti a scegliere... ci si garantisce che la scelta sia revocabile, che ci sia una via di uscita, o comunque si lascia aperta la possibilità di smentire questa scelta. Dicevo "abusate" prima perché, aldilà delle frasi fatte, delle manifestazioni e dei cortei, l'uomo di oggi ha paura della libertà che tanto decanta e per la quale è pronto a battersi contro il tiranno di turno e, di conseguenza, abbia paura della sua stessa capacità di scegliere. Io credo che la più grande risorsa psicologica dell'uomo sia il sapere che la realtà non è data una volta per tutte, ma è piuttosto un qualcosa di dinamico, di possibilità aperte. Ma questo ventaglio di possibilità può diventare "realtà" solo quando lo si delimita facendo delle scelte ben precise che implicano la rinuncia ad altre alternative. Ogni scelta esige una rinuncia, ma solo tramite questa l'uomo traccia la sua storia personale. Libertà può essere un termine troppo largo se non si tiene presente che la libertà dipende soprattutto da come noi ci confrontiamo con essa. Non tutto è libertà, ma lo diventa definitivamente quando noi ci sentiamo liberi nel nostro prossimo e sentiamo lui esserlo nei nostri confronti. Sembra un'utopia? Qualcuno diversi anni fa è venuto in mezzo a noi e per la nostra libertà si è sacrificato, anche se oggi per molti è diventato un luogo comune.
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Feb 28 2008, 04:47 PM
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Da: alghero
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CITAZIONE(alex @ Jul 11 2007, 11:03 AM) Su un libro ho trovato una parte dedicata alla libertà che mi ha colpito molto, e in particolare questa frase di un filosofo (U. Galimberti):
"La libertà fa paura, perché aumenta il ventaglio delle scelte, e scegliere è terribile, tanto che noi, ignorando persino l'uso elementare della libertà, abbiamo creato un mondo in cui tutte le scelte sono revocabili: ti ingravido, ma puoi abortire; ti sposo, ma possiamo divorziare. Il terrore della libertà è tale che, anche quando uno si espone a una piccola scelta, deve avere la garanzia che la scelta sia revocabile".
Cosa ne pensate? eh già alex, sono parole che, in un certo senso, possono mettere addirittura in soggezione chi le legge.....galimberti tocca tematiche già affrontate da Heidegger...io potrei dire, dal basso della mia conoscenza filosofica...che è vero che scegliere è terribile, lo dice anche kierkegaard, altro filosofo, ma non scegliere, è peggio. soprattutto, è peggio, molto peggio non scegliere la libertà. tutto ciò può far paura, ma anche la paura è una delle caratteristiche dell'uomo. non c'è uomo che non abbia paura di qualcosa. solo che non si nota, perchè cerchiamo sempre un riparo dalle nostre paure. in questo senso penso che il miglior riparo per l'uomo sia Nostro Signore e non c'è libertà maggiore della fede, dove abbiamo la garanzia di una scelta IRREVOCABILE[font="Comic Sans MS"][/font][color="#008000"][/color]
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