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leviamoci la benda! - Forum Mercede.it
Ultimo Urlo - Inviato da: efisio - Domenica, 03 Giugno 2018 00:10
Foto del Capitolo della Provincia Romana dei Padri Mercedari - 2018 - Clicca qui -
> leviamoci la benda!
manuela.p
messaggio Jan 12 2009, 02:10 PM
Messaggio #1


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Da: alghero
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Luca ha fatto un up qualche giorno fa che ha scatenato una bella discussione nei "commenti" (siamo arrivati a 19).
visto il successo della cosa, abbiamo creduto costruttivo aprire una discussione qui sul forum perchè tutti potessero partecipare.
invito quindi chi ne abbia voglia a leggere l'up di luca ed i commenti, e di dire la sua, se vuole!!!
forza ragazzi, leviamoci la benda!!!


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..vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente perchè tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche che molto stanco il tuo sorriso non andava via devo partire però se ho nel cuore la tua presenza è sempre arrivo e mai partenza....vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guardi possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente e poi amore dato amore preso amore mai reso amore grande come il tempo che nn si è arreso amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte...è il regalo tuo più grande!
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Risposte (1 - 15)
Cristina
messaggio Jan 12 2009, 02:36 PM
Messaggio #2


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Da: alghero
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Come ho già scritto nei miei numerosi commenti e up....abbiamo pensato di aprire questa discussione di comune accordo in quanto, a nostro parere, di fronte a certe immagini non si deve scappare ma bisogna riconoscere che siamo esseri umani, quindi imperfetti e che il male esiste. Non è produttivo crearci un universo parallelo di "peace and love" dove nessuno può attaccare la nosra immunità...che, poi, di che immunità si parla???? non ci rendiamo conto che dentro questa bolla di sapone siamo gli esseri più vulnerabili che esistono???
non ci rendiamo conto che stiamo vivendo il nostro essere cristiani in maniera INAUTENTICA???
vorrei sentire altre opinioni a riguardo prchè il tema in questione mi interessa particolarmente...
già da un paio di anni mi interesso agli effetti delle guerre sull'uomo...sia sugli uomini che vivono queste situazioni in proma persona, sia alle ersone che le guardano da lontano...dalle loro case....stringendosi attorno al telecomando...



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licia
messaggio Jan 12 2009, 03:33 PM
Messaggio #3


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da quando luca ci ha provocato con quell'immagine qui ad alghero stiamo riflettendo e discutendo molto tra di noi, sia con i commenti che direttamente.
Credo che i popoli che subiscono le guerre si sentano molto soli e la paura insita in ogni uomo è quella di essere dimenticato nel momento della sofferenza... e quindi ricordarsi di loro, avere attenzione per la loro situazione sia già fare qualcosa per loro.
per questo è triste sia vedere le immagini della guerra in Israele che sapere che tante guerre non economicamente o politicamente importanti continuano a fare vittime in silenzio.
per questo è importante non chiudere gli occhi. Cliccando qua e là su internet possiamo trovare anche un modo piccolo, perchè noi siamo piccoli, di aiutarli. se li troviamo condividiamoli... per fare qualcosa.
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manuela.p
messaggio Jan 12 2009, 03:46 PM
Messaggio #4


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personalmente sto facendo tanta fatica a capire i ragionamenti di alcune persone, tra cui un'amica, che costengono che vedere il lato positivo, guardare oltre, sia meglio.
cm si fa?
io ho ancora in mente le immagini di quei bambini con camice militari più grandi di loro, le maniche piegate dieci volte, lunghe fino alle caviglie, con un fucile in mano alte mezzo metro più di loro, la sigaretta in bocca....gli occhi che hanno perso spensieratezza e lucidità, ma sono spenti.
non posso e non voglio dimenticare, guardare oltre. guardare i miei problemi quotidiani mi sembra ridicolo.
se riuscissimo ad aducare i nostri giovani a scandalizzarsi di queste cose, del sangue versato in nome del dio denaro, del dio politico, del dio di chi nn crede a nulla se non che per diventare grandi bisogna essere a capo do qualcosa. luca ha solo pochi anni meno di me, ma già appartiene ad una generazione diversa, e mi fa molto piacere vedere in lui questa vena critica ma costruttiva, e spero proprio che, se capiterà l'occasione, anche i nostri Junior si mostrino disposti a dire il loro no alla violenza, all'ingiustizia, alla guerra. perchè in fondo penso che il modo migliore per sperare che nn scoppino più delle guerre sia quello di educare i nostri figli alla non violenza, alla pace


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Vanda
messaggio Jan 12 2009, 05:02 PM
Messaggio #5


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"Il male si vince soffrendolo..."
Non so chi abbia detto questa frase, il fatto è che mi ha molto colpita e ce l'ho in testa ormai da alcuni anni. In fondo, non è ciò che ha fatto Gesù caricandosi della croce? Non si tratta di assumere atteggiamenti passivi, ma di libere scelte. La scelta di non reagire, anzi, se necessario, di porgere l'altra guancia, fa sì che il male ricevuto muoia lì, punto e basta. Quanto è difficile questo! Ma cosa accadrebbe se al male rispondessimo con dell'altro male?
Cari ragazzi, vi vedo tanto appassionati da questa discussione che Luca ha suscitato e poichè date delle risposte molto interessanti, ora vi chiedo, se volete, di esprimere su questa frase (che non è uno slogan) le vostre impressioni e, se la condividete, di raccontare le vostre esperienze nel vissuto quotidiano.
Sapete perchè? Perchè parlare di guerre lontane può essere più facile che parlare di situazioni conflittuali (tra parenti, tra colleghi di studio o di lavoro, tra condomini...ecc.) di casa nostra. Cosa fate per superarle, in che modo reagite di fronte al male, che soluzioni scegliete? Le esperienze concrete di ciascuno possono essere di grande aiuto per chi si trova a vivere le medesime situazioni.
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licia
messaggio Jan 12 2009, 10:31 PM
Messaggio #6


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oggi in un telegiornale hanno proposto un lungo servizio sull'ospedale dove vengono curati alcuni dei sopravvissuti ai bombardamenti in israele. Che occhi! hanno perso tutto!... e poi... altri profughi andavano a trovarli, anche se non li conoscevano hanno portato il conforto di una visita e in alcuni casi anche denaro perchè possano ricominciare. L'altra faccia della medaglia è la solidarietà che si scatena! Grazie a Dio dove c'è dolore c'è sempre solidarietà! Sicuramente quelle persone non hanno chiuso gli occhi!
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manuela.p
messaggio Jan 14 2009, 12:49 PM
Messaggio #7


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nn so se quello che ho visto io è lo stesso servizio che ha visto licia.
ad un certo punto hanno intervistato un uomo, che nn avrà avuto più di 35 anni, che aveva un sorriso enorme sul viso, e quando gliene hanno chiesto il motivo ha risposto così:
"io sono contento, perchè durante il bombardamento ho perduto solo la mia casa, ma i miei 4 figli e mia moglie stanno bene, sono qui per assistere mio padre che è stato ferito alla schiena da una scheggia".


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Vanda
messaggio Jan 26 2009, 04:31 PM
Messaggio #8


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Cristina parla di effetti della guerra sull'uomo... sono sotto gli occhi di tutti le immagini di distruzione che la guerra (sempre inutile) provoca. Sguardi tristi di bambini, donne piene di disperazione per la morte dei propri figli, gente che prova a "ricostruire", che tenta di tornare alla normalità, ma purtroppo portandosi dentro un tale carico di odio che porterà ancora distruzione e morte... alla prossima scintilla. Tutto questo è già angosciante per noi che guardiamo a distanza, figuriamoci per chi lo vive sulla propria pelle. Che fare allora? L'universo parallelo di "peace and love" di cui parli non ci lascerebbe tranquilli, ma dobbiamo provarci in tutti i modi a costruire la pace. Cominciamo intorno a noi, gettiamo semi di bene, di tolleranza, di accoglienza, con gesti concreti, le occasioni certo non mancano. La pace è sì un dono di Dio, ma bisogna cercarla, affermarla, difenderla. Ad esempio: in casa nostra arrivano tanti stranieri, perchè non proviamo ad instaurare un'amicizia vera con qualcuno di loro, anzichè manifestare soltanto indifferenza o, al massimo, tolleranza? Aspetto le vostre idee e proposte.
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LUCA
messaggio Jan 26 2009, 11:02 PM
Messaggio #9


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QUOTE (Vanda @ Jan 26 2009, 04:31 PM) *
Ad esempio: in casa nostra arrivano tanti stranieri, perchè non proviamo ad instaurare un'amicizia vera con qualcuno di loro, anzichè manifestare soltanto indifferenza o, al massimo, tolleranza? Aspetto le vostre idee e proposte.



BELLA DOMANDA!...

io avrei qualche risposta ma oggi non riesco a formularla bene, quindi scriverò un altro giorno wink.gif !


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Luca
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manuela.p
messaggio Jan 27 2009, 12:47 PM
Messaggio #10


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è difficile trovare la parole giuste per esprimersi in questo contesto, sopratutto se nn si vuole correre il rischio di essere fraintesi.
sto cercando di mettere insieme dei concetti che vadano oltre le notizie di cronaca che nell'ultima settimana hanno occupato gran parte dei telegiornali, ed ammetto sinceramente di nn riuscirci.
forse perchè sono una donna, o perchè sono poco più piccola delle involontarie protagoniste di quelle notizie, e nn posso nn chiedermi che cosa farei io nella loro situazione, se mi fosse stata tolta con la forza una cosa estremamente preziosa.
Vanda, vuoi sapere perchè nn si cerca di instaurare amicizie sincere con gli stranieri?
tutto quello che mi viene in mente come risposta ora è più rabbioso del mio pensiero abituale e preferisco quindi nn esprimerlo, ma sono curiosa di sapere il vostro parere, anche perchè forse potrebbe aiutarmi ad andare oltre la rabbia che provo ora.


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Vanda
messaggio Jan 27 2009, 04:13 PM
Messaggio #11


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Manuela, credo di aver capito che cosa ha suscitato la tua rabbia, forse i recenti gravissimi fatti di cronaca? La tua indignazione è anche la nostra: la violenza è sempre da condannare, che provenga da stranieri o da italiani. Ma non credo che si debba generalizzare. Ci sono tanti stranieri che lavorano e vivono onestamente, si formano qui una famiglia, hanno dei figli che nascono qui, vanno a scuola, insomma cercano di integrarsi. Quello che dovremmo tentare di fare è facilitare questo loro inserimento, cercando di vederli come una ricchezza piuttosto che un fastidio, conoscendo più a fondo la loro cultura, le tradizioni, le storie personali, ecc.ecc.
Proviamo a rispondere a questa domanda: se noi fossimo costretti a scappare in altri paesi, per fame o per guerra o persecuzioni... come vorremmo essere accolti dalla gente che ci ospita? Ho alcune idee che vorrei esporre, ma prima mi interessa conoscere la vostra opinione.

PS Manuela oggi nel blog hai messo video e parole bellissime, grazie.
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manuela.p
messaggio Jan 27 2009, 04:31 PM
Messaggio #12


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si vanda, hai colto nel segno due volte:
1: nn era mia intenzione generalizzare, e mi scuso se è questo quello che è passato. Si, sono molto arrabbiata per gli ultimi avvenimenti di cronaca, e da quello che ho appena letto su libero ( la folla voleva linciare i 4 ragazzi che hanno aggredito la coppia di ragazzi e violentato lei) nn sono la sola. Questo tipo di atteggiamenti vanno condannati in tutti, che siano stranieri o meno.
il problema è che lo sbaglio di uno poi lo pagano tutti, perchè si ha la tendenza a fare di tutta l'erba un fascio.
2: come vorremmo essere trattati noi...
bella domanda.
con rispetto, per la persona che sono nonostante tutto.
chiaramente deve essere una cosa reciproca, se no nn si può convivere.
però penso che la prima cosa che è necessaria ad un rapporto di qualunque tipo sia il rispetto!


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licia
messaggio Jan 27 2009, 08:39 PM
Messaggio #13


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Commentando il blog di Luca, ho già portato l'esempio di una associazione italiana che si propone come iniziativa la conoscenza tra giovani italiani, israeliani e palestinesi. la conoscenza delle persone è infatti il solo strumento di pace, quando cadono dagli occhi i veli delle bandiere, le etichette delle nazionalità, il colore della pelle, l'orgoglio di essere in qualche modo superiori agli altri e ci si scopre solo delle persone, ci si guarda come persone.
personalmente l'ho sperimentato qualche anno fa. Insegnavo a la Maddalena e nelle classi mi sono trovata ragazzi del Senegal, dell'Ucraina, della Romania, statunitensi. Tutti stupendi! I ragazzi italiani erano molto disponibili e accoglienti... devo specificare cosa intendo con il termine "accoglienti", perchè a volte gli si può attribuire una connotazione negativa, come una forzatura. Invece i ragazzi della fascia tra i 14 e i 18 erano a loro agio con i compagni, si trattavano perfettamente da pari: erano amici, complici nelle varie situazioni scolastiche. C'è speranza per risolvere i conflitti se si riesce ad insegnare ai giovani che l'altro è una persona come noi. e sperare che lo ricordino da adulti

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Vanda
messaggio Jan 27 2009, 11:10 PM
Messaggio #14


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Ottimo il tuo contributo Licia, potresti fornire maggiori elementi su questa associazione? Come e dove opera? Si può allargare l'ambito di intervento anche a giovani di altre nazionalità? Tutte queste domande sono finalizzate a sapere se anche noi possiamo renderci utili nel favorire questi incontri di conoscenza fra italiani e stranieri, anche semplicemente divulgando informazioni, dando notizia di queste associazioni che non tutti conoscono... poi da cosa nasce cosa, no? Sono d'accordo che con la conoscenza scompare la diffidenza. L'ambiente scolastico è uno dei luoghi privilegiati per l'affermazione di valori come il rispetto, l'accoglienza, la solidarietà, ecc. e ormai non c'è scuola che non abbia un buon numero di alunni stranieri.
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licia
messaggio Jan 28 2009, 09:36 PM
Messaggio #15


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Cara Vanda, il sevizio l'ho visto mesi fa in tv nel cuore della notte. Ricordo che è un'associazione musicale che opera nel nord italia.
se dovessero riparlarme appunterò il nome. Io sto cercando di rintracciare informazioni sugli aiuti alle famiglie dei rifugiati politici, uno spot che passa raramente in tv.
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Vanda
messaggio Jan 29 2009, 06:07 PM
Messaggio #16


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Va bene Licia, anche interessarsi alle famiglie dei rifugiati è buona cosa, se trovi qualcosa di interessante rendici partecipi.
Anche il mio pensiero è rivolto alle famiglie e ora ve lo propongo: ADOTTIAMO UNA FAMIGLIA?
Intendo dire come Chiesa e come Mercedari: non un'adozione a distanza, ma una famiglia di stranieri che vive qui da noi (rumena, senegalese, nigeriana...c'è l'imbarazzo della scelta). Magari la prima famiglia che bussa alla nostra Chiesa o che è fuori dal portone con la ciotolina per l'elemosina e vive in una baracca o in un tugurio malsano. Prendiamocene carico e provvediamo concretamente a tutte le loro necessità: alloggio, vitto, vestiario, istruzione, cure mediche, ecc.ecc. Tutto ciò che si fa nelle nostre famiglie, per intenderci.
In ogni Chiesa però ci vuole uno che coordini: un Sacerdote o un suo incaricato.
Prima di tutto si propone l'iniziativa alla gente che frequenta la Chiesa. Così come avviene per altre adozioni (ad es. i bambini della nostra missione in India), ognuna delle persone che aderisce all'iniziativa contribuirà con una quota mensile, a seconda della propria disponibilità.
Come alloggio, l'ideale sarebbe assegnare alcune stanze nello stesso stabile parrocchiale, magari adattando qualche sala di riunioni o di giochi (per uno scopo così nobile vale la pena).
I bambini frequenteranno la scuola, mentre agli adulti dovrebbe essere affidato un lavoro, secondo le proprie attitudini o capacità: esempio custode, cuoco, giardiniere, bibliotecario...ecc.ecc. non perchè ci si debba servire di loro, ma perchè col lavoro si acquista la dignità.
Provate a immaginare se ciò andasse in porto e se altre parrocchie, conventi, seminari, case religiose seguissero l'esempio, quante famiglie si toglierebbero dalla strada, quanti bambini dai semafori, quanti ragazzi dalla delinquenza.
Non sarebbero più visti come "stranieri" pericolosi, da tenere a distanza, ma come nostri fratelli in Cristo.
Io credo alla bontà e sensibilità della gente. Voi che ne dite, vi sembra una buona idea? Aspetto vostri giudizi, proposte e suggerimenti.
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