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Dopo Terri Schiavo, Eluana - Forum Mercede.it
Ultimo Urlo - Inviato da: efisio - Domenica, 03 Giugno 2018 00:10
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> Dopo Terri Schiavo, Eluana, anche in Italia si darà il via all'eutanasia?
Capricorn
messaggio Feb 10 2009, 11:58 PM
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Siamo vicini a quello che tutti noi cattolici temiamo? Che dopo quanto successo con Eluana si passi all'eutanasia, legiferando in materia?

Spero di no, anche se lo temo molto.


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Capricorn
messaggio Feb 11 2009, 01:02 AM
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Da Avvenire.it

Uno strano caso giudiziario


Una linea retta che all’improvviso impazzisce. E viene non solo deviata, ma completamente ribaltata con un colpo poderoso, che le imprime una direzione esattamente inversa a quella fin lì percorsa e che si collocava nella tutela costituzionale del diritto alla vita.

È il diagramma della vicenda giudiziaria di Eluana Englaro avviata 10 anni fa dal padre Beppino, che ha sempre chiesto di interrompere l’alimentazione effettuata via sondino nasogastrico. Nei primi sette anni ha collezionato sette sentenze contrarie in altrettanti tribunali della Repubblica di ogni ordine e grado. Finché gli stessi principi contenuti nella nostra Carta e per anni ritenuti validi per non concedere al padre l’autorizzazione a sospendere l’alimentazione, vengono improvvisamente capovolti nella sentenza dell’ottobre 2007 della prima sezione civile della Cassazione che con una singolare intepretazione riapre il caso, rinviandolo in Corte d’appello a Milano.

Da lì inizia il percorso a tappe che ha portato la giovane donna fino alla casa di riposo «La quiete» di Udine: il lunghissimo decreto della prima sezione civile della Corte d’appello milanese del luglio 2008 che autorizza il distacco del sondino e descrive con dovizia di particolari le fasi che dovranno portare alla morte della giovane.

Altri due passaggi successivi si collocano sulla stessa linea e dal punto di vista giudiziario chiudono la questione: il no della Cassazione del 13 novembre 2008 che respinge a sezioni unite il ricorso della Procura generale ambrosiana, dando l’ultimo via libera alla fine dell’alimentazione di Eluana. E la delibera del Tar regionale lombardo che cancella l’ordinanza della giunta Formigoni che aveva vietato agli istituti sanitari di Lombardia di accogliere la donna per l’esecuzione della sentenza.
Sette no delle toghe contro un si, in sostanza. E altri tre pronunciamenti che spalancano la porta e oliano il percorso che porta Eluana a Udine. Non basta riassumere, occorre esaminare bene non solo l’iter giudiziario, ma conoscere meglio chi ha scritto decreti e sentenze. Perché la vicenda di Eluana Englaro, come fanno capire gli orientamenti espressi da alcune delle toghe coinvolte, introduce l’eutanasia a colpi di sentenze in Italia in assenza di una legge.

L'inizio di tutto. Partiamo dagli anni immediatamente successivi al drammatico incidente d’auto del 18 gennaio1992 a Lecco, nel quale, per un grave trauma cranico, la ventunenne Eluana viene rianimata, ma cade in stato vegetativo. Per la nutrizione le viene applicato il sondino. La giovane nel frattempo viene interdetta e, nel 1997, il padre viene nominato tutore. L’anno prima Beppino ha incontrato il neurologo Carlo Alberto Defanti, membro della laica consulta di bioetica, e lo porta nella clinica di Lecco a visitare la figlia. Egli sostiene l’irreversibilità delle condizioni di Eluana che, in quello stato, lo ha ripetuto anche in questi giorni, non sente più nulla e vive alla stregua di un vegetale. È sempre Defanti l’autore delle perizie del 1996 e del 2002, accolte dalla Corte d’appello di Milano lo scorso luglio.

Papà Englaro avvia a fine anni '90 la lunga battaglia legale per sospendere la nutrizione. Lo ispirano le convinzioni di medici e scienziati della Consulta, per i quali il sondino si configura come vero e proprio accanimento terapeutico e non un atto dovuto. È uno dei cardini sui quali si giocherà la battaglia nelle corti.

Le prime tappe, i primo «no». Il primo tentativo risale al 1999. Il 19 gennaio il padre-tutore chiede per via giudiziaria l’autorizzazione all’interruzione dei trattamenti vitali. Ovvero, sospendere l’alimentazione. La giovane, secondo il padre, si troverebbe infatti in uno stato contrario alle proprie volontà. Avrebbe espresso a genitori e ad amici qualora si fosse trovata in uno stato simile al coma, la volontà di morire. Ma il ricorso si conclude con il rigetto dell’istanza da parte del Tribunale di Lecco il 2 marzo 1999. Per i magistrati lecchesi non si può rifiutare l’alimentazione perché non è assimilabile a una cura. Nove mesi dopo arriva la conferma a opera della Corte d’Appello di Milano. Che il 31 dicembre 1999 scrive: «deve considerarsi l’assoluta prevalenza del diritto alla vita». Beppino Englaro non demorde. Ricomincia l’iter giudiziario per rifiutare l’alimentazione alla figlia. Ma ancora senza successo, perché la linea della magistratura lecchese non cambia. Al nuovo tentativo del tutore di ottenere l’autorizzazione a sospendere alimentazione e idratazione, fa seguito il rigetto del Tribunale il 20 luglio 2002. Confermato ancora una volta in Corte d’Appello a Milano il 18 dicembre 2003.

«Il ruolo giuridico del tutore – sostengono stavolta i giudici – non è compatibile con la compromissione del valore supremo della vita, la cui difesa è sottinteso generale dell’intero ordinamento giuridico». Contro la decisione, Englaro presenta ulteriore ricorso a Roma, in Cassazione. Ma anche la Suprema Corte, il 20 aprile 2005, respinge l’istanza perché manca «ogni contraddittorio sul miglior interesse della tutelata e impone la nomina di un curatore speciale che la rappresenti nella richiesta relativa alla sospensione dei trattamenti alimentati». In sostanza, in quanto semplice tutore e non curatore speciale dell’interesse di sua figlia, Beppino non può chiedere la sospensione delle cure.

Entra allora in scena uno dei protagonisti della svolta, l’avvocato Franca Alessio, nominata curatrice speciale. Lecchese, studio nella centralissima via Roma, dovrebbe fare lei da contraltare alle richieste di papà Englaro, tutelando gli interessi dell’assistita. Formalmente lui è reclamante e lei resistente. Ma il legale presta adesione alle istanze del tutore e collabora con il padre nel recuperare ad esempio le testimonianze delle tre amiche, alle quali Eluana avrebbe confidato in diversi momenti di preferire la morte allo stato vegetativo.

«Eluana mi ha parlato di Alessandro, un suo amico in coma per un incidente di moto. Mi aveva confidato che secondo lei era meglio se fosse morto perché quella non poteva considerarsi vita». Così testimonia Francesca Dall’Osso, oggi avvocato a Lecco. Altri episodi sono raccontati da Laura Portaluppi e Cristina Stucchi. C’era anche un quarto amico che è stato ascoltato, Nicola Brenna, anch’egli avvocato a Lecco. Ma la sua testimonianza non è stata messa agli atti. Ci risulta che a lui Eluana non avrebbe detto nulla al riguardo. Tuttavia le testimonianze non producono ancora esiti. La Corte d’Appello di Milano con il decreto del novembre 2006 conferma quanto già deciso dal Tribunale di Lecco l’anno prima e dichiara inammissibile il ricorso perché «nel caso di un paziente non più in grado di intendere e volere, occorre verificare la sua pregressa volontà». Qualora questa non sia certa, deve essere effettuato un bilanciamento tra diritto all’autodeterminazione e diritto alla vita che, «in base a dati costituzionali e normativi deve risolversi a favore del diritto alla vita e non della morte del soggetto».

Il 16 ottobre 2007: tutto cambia. Arriva il 16 ottobre del 2007. Data importante. A Roma accade qualcosa di nuovo e sorprendente: ribaltando la sentenza del 2005, la Sezione prima civile della Suprema corte, presieduta da Maria Gabriella Luccioli, annulla il decreto della Corte d’Appello del 2006 e rinvia tutto a un nuovo processo, sostenendo che il giudice può, su istanza del tutore, autorizzare la sospensione in presenza di due circostanze. Primo, la condizione di stato vegetativo del paziente apprezzata clinicamente come irreversibile e l’accertamento, sulla base di elementi tratti dal vissuto del paziente, che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento.

Secondo i resoconti giornalistici, nulla lascia presagire l’esito finale. Anzi. Il sostituto procuratore generale nella sua requisitoria Caliendo, chiedendo il rigetto del ricorso di Englaro, ha esposto le argomentazioni accolte per sette anni dai tribunali: «Il trattamento al quale è sottoposta Eluana è difficile da qualificare come sanitario, in quanto si tratta soltanto della somministrazione del nutrimento. Il nostro ordinamento tutela più di ogni altra cosa, il valore supremo rappresentato dal bene della vita, ancor più del valore della dignità umana: la decisione se vivere e morire e come vivere e morire deve essere lasciata alle persone direttamente interessate e non ad altri».

Ma la presidente Maria Gabriella Luccioli, prima donna ad arrivare alla Suprema Corte e a ricoprire quella carica tra gli ermellini, vuole innovare. Come scrive il Corriere della Sera dell’11 luglio 2008, nella sua carriera ha già riscritto il diritto di famiglia a colpi di sentenze, probabilmente ora tocca al fine vita. E quel giorno di autunno ribalta tutto, sostenendo di attenersi al dettato costituzionale che tutela il diritto del paziente di non curarsi, in questo caso prevalente su quello alla vita. Il magistrato però dichiara, sempre al quotidiano milanese, quali sono gli obiettivi politici: «In effetti non esiste in Italia una legge sul testamento biologico, ma spetta ai parlamentari decidere cosa fare. Noi magistrati abbiamo fatto il nostro, non potevamo fare altrimenti. Adesso il legislatore faccia il suo. Se vuole».

A ruota la "sentenza" della Corte d'Appello di Milano. Le linee di indirizzo del procedimento ora sono cambiate. La sentenza del 9 luglio 2008 si inserisce nel nuovo solco. Primo, si accolgono solo le perizie mediche di Defanti che accertano l’irreversibilità di Eluana, senza ulteriori accertamenti. Soprattutto, viene autorizzata dalla corte presieduta da Giuseppe Patrone la sospensione dell’alimentazione, attenendosi alla raccomandazione della Cassazione di tenere conto, nella determinazione delle volontà di Eluana, «della sua personalità del suo stile di vita, delle sue inclinazioni, dei suoi valori di riferimento e delle sue convinzioni etiche, religiose, culturali e filosofiche». Quelle prove orali giudicate in precedenza generiche e insufficienti, divengono ora attendibili e indicative della volontà della paziente. Questa è la novità. Di conseguenza, davanti al prevalere della volontà, passa in secondo piamo il fatto che l’alimentazione non sia un atto terapeutico.

Il modo di determinare la volontà di morire con testimonianze lontane nel tempo è un’anomalia, commentano diversi giuristi, dato che nella nostra giurisprudenza la forma scritta è l’unica garanzia per una più certa formulazione della volontà.

La stessa Suprema Corte, ad esempio, nell’ambito del diritto di non curarsi di pazienti testimoni di Geova, ha riaffermato l’obbligo del medico di salvare la vita, anche contro la volontà del soggetto e le sue credenze religiose. In queste decisioni si legge che qualora il paziente si trovi in stato di incoscienza, la manifestazione del «non consenso» a un determinato trattamento sanitario, ancorché salvifico, dovrà ritenersi vincolante per i medici soltanto se contenuta in «una dichiarazione articolata, puntuale ed espressa, dalla quale inequivocabilmente emerga detta volontà».
Torniamo a Eluana .Siamo alle fasi finali della maratona giudiziaria. In agosto la Procura Generale ricorre in Cassazione contro il verdetto . Il 3 settembre la Regione Lombardia, rispondendo a una lettera di diffida dei legali della famiglia Englaro, afferma che il personale sanitario lombardo non può interrompere i trattamenti vitali per la paziente.

La Cassazione «si lava le mani». Il 13 novembre la Cassazione respinge il ricorso del procuratore milanese autorizzando definitivamente i medici a sospendere l’alimentazione. Il 26 gennaio 2009 il Tar lombardo si pronuncia contro la giunta regionale: non si può vietare alle strutture della regione di sospendere l’alimentazione, come previsto dalla Cassazione. È interessante notare che uno dei magistrati del Tar, Dario Simeoli, estensore della decisione in un articolo sulla rivista "Giustizia civile" del 2008 ha già affrontato il caso Englaro elogiando la sentenza della Cassazione perché prefigurava l’eutanasia passiva. Le norme impongono l’astensione dal giudizio in questi casi. Perché allora ha scritto la delibera? Resta uno dei quesiti da chiarire nella lunga e strana vicenda di Eluana nelle nostre aule giudiziarie.


Paolo Lambruschi


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maria
messaggio Feb 11 2009, 09:40 PM
Messaggio #3


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Quello che e' successo e' un omicidio volontario aggravato dal fatto che a compierlo e' stato un padre nei confronti di una figlia.... dry.gif dry.gif Non ho parole per esprimere il mio dolore per questa morte cosi assurda che poteva essere evitata, infatti Eluana viveva benissimo senza medicine, aveva bisogno, come ogni essere umano, solo di mangiare e bere sad.gif sad.gif Ma come si puo' dico io di decidere sulla vita degli altri????Come una persona puo' dire "non datele piu acqua e cibo?" ohmy.gif ohmy.gif Ma secondo voi Eluana non ha sofferto piu' in questi giorni, piuttosto che nei 17 anni di coma???' sad.gif sad.gif In questi 17 anni e' stata amata e accudita da delle suore, ma perche' non e' stata lasciata a loro??? ohmy.gif ohmy.gif EH no invece si e' voluto ammazzarla, tohliamola di mezzo perche' e' un peso, io non ci credo che lei ha detto che non voleva stazre in quella situazione... spero di sbagliarmi.. cmq sta di fatto che una persona e' morta, e la cosa che mi fa piu' rabbia e' che noi esseri umani non capiamo che la vita non e' nostra ma di Nostro Signore...

PERDONACI ELUANA PER IL MALE CHE TI ABBIAMO FATTO...



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LUCA
messaggio Feb 11 2009, 10:27 PM
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Io direi che forse è il caso di fare silenzio e che la storia di questa ragazza è stata già abbastanza strumentalizzata...dall'Italia intera e dalla stampa internazionale.

Io ho un mio parere in merito a questa storia, e non ho la pretesa che sia il solo giusto, il solo perfetto! Ma quello che ritengo obiettivamente vero è questo: NESSUNO ha il diritto di giudicare ciò che è stato fatto, NESSUNO ha il diritto di giudicare un padre per quello che ha fatto a sua figlia, NESSUNO ha il diritto di affermare con certezza ciò che quella ragazza poteva o non poteva sentire...

facile parlare da esterni, da persone che hanno visto sui tg e sulle trasmissioni televisive la foto di una giovane nel fiore degli anni con un mega sorriso stampato in faccia...non possiamo nemmeno immaginare cosa possa aver provato il padre, cosa possano aver provato amici e parenti non vedendo più quel sorriso così gioioso e pieno di vita!


NON DICIAMO COSE PER PARTITO PRESO O DI CUI POTREMMO PENTIRCI! LADDOVE NON CI SI PUO' SCHIERARE, MEGLIO ESPRIMERE UN PARERE, MA NON UNA STUPIDA CERTEZZA!


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Luca
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maria
messaggio Feb 11 2009, 11:09 PM
Messaggio #5


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QUOTE (LUCA @ Feb 11 2009, 10:27 PM) *
Io direi che forse è il caso di fare silenzio e che la storia di questa ragazza è stata già abbastanza strumentalizzata...dall'Italia intera e dalla stampa internazionale.

Io ho un mio parere in merito a questa storia, e non ho la pretesa che sia il solo giusto, il solo perfetto! Ma quello che ritengo obiettivamente vero è questo: NESSUNO ha il diritto di giudicare ciò che è stato fatto, NESSUNO ha il diritto di giudicare un padre per quello che ha fatto a sua figlia, NESSUNO ha il diritto di affermare con certezza ciò che quella ragazza poteva o non poteva sentire...

facile parlare da esterni, da persone che hanno visto sui tg e sulle trasmissioni televisive la foto di una giovane nel fiore degli anni con un mega sorriso stampato in faccia...non possiamo nemmeno immaginare cosa possa aver provato il padre, cosa possano aver provato amici e parenti non vedendo più quel sorriso così gioioso e pieno di vita!


NON DICIAMO COSE PER PARTITO PRESO O DI CUI POTREMMO PENTIRCI! LADDOVE NON CI SI PUO' SCHIERARE, MEGLIO ESPRIMERE UN PARERE, MA NON UNA STUPIDA CERTEZZA!


GESU' CRISTO CI HA INSEGNATO UN COMANDAMENTO, IL 5°

NON UCCIDERE....


ELUANA E' STATA UCCISA, GLI HANNO TOLTO PANE E ACQUA.. TU QUESTO COME LO CHIAMI???

mad.gif mad.gif mad.gif


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LUCA
messaggio Feb 11 2009, 11:14 PM
Messaggio #6


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Facciamo una cosa...

Rispondi alla domanda:

E' giusto dare la morfina ai malati terminali per non fargli sentire alcun dolore?



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Luca
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maria
messaggio Feb 11 2009, 11:34 PM
Messaggio #7


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QUOTE (LUCA @ Feb 11 2009, 11:14 PM) *
Facciamo una cosa...

Rispondi alla domanda:

E' giusto dare la morfina ai malati terminali per non fargli sentire alcun dolore?



se somministrata in dosi normali allevia il dolore...e io su qeusto son d'accordo....


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LUCA
messaggio Feb 11 2009, 11:38 PM
Messaggio #8


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Allora tu lo sai che la morfina, anche in quelle dosi, tende a inibire i centri per la respirazione???


E allora, non è una sorta di eutanasia somministrare morfina a un malato terminale??? Lo stanno uccidendo lo stesso...quindi anche in quei casi dovremmo far morire le persone tra atroci dolori solo perchè nemmeno in casi ESTREMI possiamo alleviare le sofferenze di una persona?


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Luca
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Capricorn
messaggio Feb 12 2009, 11:47 AM
Messaggio #9


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Luca il tuo ragionamento di fondo è sbagliato. Dare morfina a una persona per alleviarne il dolore significa permettergli l'esistenza in maniera tranquilla nonostante il suo stato grave, fino al suo trapasso. Non è eutanasia. Eutanasia è quando sedativi e antidolorifici vengono dati in dosi tali da provocare la morte.


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maria
messaggio Feb 12 2009, 02:46 PM
Messaggio #10


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QUOTE (LUCA @ Feb 11 2009, 11:38 PM) *
Allora tu lo sai che la morfina, anche in quelle dosi, tende a inibire i centri per la respirazione???


E allora, non è una sorta di eutanasia somministrare morfina a un malato terminale??? Lo stanno uccidendo lo stesso...quindi anche in quei casi dovremmo far morire le persone tra atroci dolori solo perchè nemmeno in casi ESTREMI possiamo alleviare le sofferenze di una persona?



QUOTE (Capricorn @ Feb 12 2009, 11:47 AM) *
Luca il tuo ragionamento di fondo è sbagliato. Dare morfina a una persona per alleviarne il dolore significa permettergli l'esistenza in maniera tranquilla nonostante il suo stato grave, fino al suo trapasso. Non è eutanasia. Eutanasia è quando sedativi e antidolorifici vengono dati in dosi tali da provocare la morte.



Luca tra alleviare le sofferenze / lasciar vivere una persona, e farla morire di fame e di sete, o somministrarle medicine a gogo' c'e' una bella differenza.....

Pensaci....

dry.gif dry.gif dry.gif


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LUCA
messaggio Feb 12 2009, 11:19 PM
Messaggio #11


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Non mi avete capito...


Intendo dire: dove sta la differenza tra togliere un sondino a una persona che da 17 anni non si è mai mossa, nemmeno solo muovendo gli occhi, da un letto d'ospedale e dare la morfina a un malato terminale con la consapevolezza che oltre a coprire il dolore andrà a rendere sempre più difficile l'atto della respirazione fino a inibirne completamente i centri?


Mi dispiace ma io non vedo alcuna differenza!

Di conseguenza se andiamo a vedere fino in fondo, una cosa che voi avete considerato positiva è per principio molto simile alla storia di cui stiamo discutendo.

Ognuno può fare le dovute conclusioni, le proprie considerazioni, ma credo che tutti abbiamo il dovere di ASTENERCI DA QUALSIASI GIUDIZIO!


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Capricorn
messaggio Feb 13 2009, 12:23 AM
Messaggio #12


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QUOTE (LUCA @ Feb 12 2009, 11:19 PM) *
Ognuno può fare le dovute conclusioni, le proprie considerazioni, ma credo che tutti abbiamo il dovere di ASTENERCI DA QUALSIASI GIUDIZIO!

Astensione? Quello di Eluana, come Terri, è stato omicidio. Inutile chiamarlo in altro modo. La morfina di cui tu parli in maniera così negativa permette alle persone di non soffrire come cani le pene dell'inferno in questa terra, sebbene possa inibire quello che vuoi tu.

Togliere alimentazione e idratazione invece non è un atto dovuto, è togliere il pane di bocca a una persona che sta male ma che ha il diritto di vivere.

Eluana è una vittima, e chi l'ha uccisa è il carnefice. Solo che dobbiamo astenerci dai giudizi per fare i buoni, i bravi, i democraticamente equi. Se la democrazia fosse veramente questa io sarei fiero di dirmi non democratico.


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manuela.p
messaggio Feb 13 2009, 09:31 AM
Messaggio #13


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ieri sera questo argomento è venuto fuori alla nostra riunione.
la conclusione a cui siamo giunti è questa:
"noi nn siamo in grado di prevedere e comprendere la volontà di Dio, e non spetta a noi giudicare che cosa lui consideri giusto o sbagliato, quindi non spetta a noi giudicare l'operato dell'uomo".
possiamo dare un parere, non un giudizio.


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..vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente perchè tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche che molto stanco il tuo sorriso non andava via devo partire però se ho nel cuore la tua presenza è sempre arrivo e mai partenza....vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guardi possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente e poi amore dato amore preso amore mai reso amore grande come il tempo che nn si è arreso amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte...è il regalo tuo più grande!
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shakespeare1564
messaggio Feb 13 2009, 12:08 PM
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Se fossi in quella situazioone so cosa farei! Nulla! Non potrei!
In quella situazione Eluana non c'era. Non ditemi che poteva avere desideri o sentimenti perchè non poteva averli. Era fisicamente bloccata da 17 anni dal collo in giù a causa di una frattura (oltre a tutto il resto). Dopo 17 anni, si fosse svegliata, avrebbe avuto cervello in pappa e paralisi dal collo.

Il discorso si sposta quindi sulle decisioni prese da altri, ma nemmeno su questo so cosa direi. Non sono in grado. Non sono in grado di dire come starei se mia madre o padre stessero nelle sue condizioni. Vivere in attesa di una morte non è vista ne per il moribondo ne per il "sano"... Ma in quella situazione non so... Ne se saprei essere così forte da vivere quell'agonia... Ne se sarei così forte da lottare per porne fine. Sono certo di NON AVERE CERTEZZE!

Per ora so solo cosa penso del discorso politico che si è venuto a create attorno, che tende a farmi un pò schifo perchè sta storia è vissuta in un modo pessimo... irrispettoso.
Ora la storia andrebbe chiusa e si dovrebbe spostare il discorso sulla possibile "legge" di cui si parla.
Il discorso si allarga sulla tragedia vissuta dai malati di S.L.A.! Quella per me è una tragedia maggiore della vicenda di Eluana. Una statua col cervallo... terribile!

Comunque...


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Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo,
quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventa pesante,
fammi condividere la croce di un altro;
quando non ho tempo,
dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare;
quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me,
mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona.
Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli
Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati.
Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano,
e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.

Madre Teresa di Calcutta
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maria
messaggio Feb 13 2009, 04:50 PM
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Il discorso di fondo sta solo in una frase:

"La vita non e' nostra ma del Signore nostro Dio" e in questo caso Eluana non e' morta per mano di Dio ma per mano dell'uomo....

Io continuo a ribadire il mio pensiero.....e nessuno mi potra' mai far cambiare idea....

Son contenta che ci sia questo progetto di legge che vieta di non somministrare pane e acqua alle persone in questo stato, se una persona deve morire e' giisto che muoia perche' Dio ha voluto che morisse non perche' l'uomo vuole che muoia...

Per quanto riguarda i genitori, che Dio perdoni loro quello che hanno fatto...

sad.gif sad.gif sad.gif sad.gif


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manuela.p
messaggio Feb 13 2009, 06:40 PM
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ma che diritto abbiamo noi di giudicare e criticare?
non credo che quell'uomo sia felice adesso, non credo che lo sia mai stato negli ultimi 17 anni.
ma non spetta a noi giudicare, e tantomento condannare!


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..vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente perchè tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche che molto stanco il tuo sorriso non andava via devo partire però se ho nel cuore la tua presenza è sempre arrivo e mai partenza....vorrei donare il tuo sorriso alla luna perchè di notte chi la guardi possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante e non importa ciò che dice la gente e poi amore dato amore preso amore mai reso amore grande come il tempo che nn si è arreso amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte...è il regalo tuo più grande!
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maria
messaggio Feb 13 2009, 07:27 PM
Messaggio #17


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QUOTE (manuela.p @ Feb 13 2009, 06:40 PM) *
ma che diritto abbiamo noi di giudicare e criticare?
non credo che quell'uomo sia felice adesso, non credo che lo sia mai stato negli ultimi 17 anni.
ma non spetta a noi giudicare, e tantomento condannare!



Saro' pure una bestia ma quell'uomo ha fatto morire di fame e di sete sua figlia.....

mad.gif

Ma quale padre farebbe una cosa del genere????

mad.gif

Tutti dicono che e' stato omicidio....

sad.gif

Se invece di farla morire cosi, l'avesse lasciata alle suore che per ben 17 anni l'hanno amata con tutto il cuore ora nessuno si scaglierebbe contro di lui....

mad.gif


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Capricorn
messaggio Feb 13 2009, 07:34 PM
Messaggio #18


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QUOTE (maria @ Feb 13 2009, 07:27 PM) *
Se invece di farla morire cosi, l'avesse lasciata alle suore che per ben 17 anni l'hanno amata con tutto il cuore ora nessuno si scaglierebbe contro di lui....

Volevo solo ricordare una bella espressione sulla morale e l'etica, l'alto concetto della vita, espresso dall'amato Giovanni Paolo II

“un uomo anche se gravemente malato o impedito nell’esercizio delle sue funzioni più alte, è e sarà sempre un uomo, mai diventerà un vegetale o un animale”.


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Avvampando gli angeli caddero; profondo il tuono riempì le loro rive, bruciando con i roghi dell'orco.
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LUCA
messaggio Feb 13 2009, 10:47 PM
Messaggio #19


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Io non riesco ad essere così radicale...avrò una sensibilità diversa, non so...

comunque ricordate questo:



"Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati [...] Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca?"


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Luca
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Capricorn
messaggio Feb 13 2009, 10:53 PM
Messaggio #20


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Non è questione di essere radicali o meno. Quanto al fatto di non giudicare, va ricordata un'altra frase di Nostro Signore, ed è questa "Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto giudizio!", e si tratta, a proposito dell'atto di giudicare, di chiamare bene il bene e male il male, e non il contrario.

Se l'apparenza è quella di un padre che ha fatto un favore alla figlia, lo devo dire, si sta prendendo una cantonata colossale.

Poi non ho iniziato la discussione solo per dibattere di Eluana e sulla sua triste fine, ma per chiedere. Tra quanto ci saranno leggi vere e proprie che legifereranno su eutanasia e testamento biologico?
Ritengo non ci voglia molto, questo è un pericoloso precedente.

E non lo dico solo io, lo dice anche il mio psichiatra, che non è proprio un topo di sagrestia.


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